Tragedia a Enna: Morta una quindicenne, disposta l’autopsia
Un tragico evento ha scosso la comunitĂ di Piazza Armerina, in provincia di Enna, dove Larimar, una ragazza di soli 15 anni, è stata trovata morta con una corda al collo legata a un albero. Il ritrovamento è avvenuto il 6 novembre scorso e ha subito destato preoccupazione e sgomento tra i familiari e i cittadini. Mercoledì 13 novembre è stata disposta l’autopsia sul corpo della giovane, per fare chiarezza sulle circostanze della sua morte.
La procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando l’istigazione al suicidio, un’ipotesi che non trova d’accordo i familiari di Larimar. "Per noi non può essere stata lei", ha affermato la sorella maggiore, durante un’intervista nella trasmissione "Ore 14" su Rai Due. I genitori della ragazza, profondamente colpiti dal dolore, sostengono che “l’hanno ammazzata”, evidenziando la loro incredulitĂ rispetto alle circostanze della morte della figlia.
La madre di Larimar, Johary Annaloro, ha fatto la drammatica scoperta al suo rientro da un giro di spese. La giovane, il giorno della sua morte, aveva contattato i genitori per dir loro di non sentirsi bene. Tra le ultime interazioni, pare che Larimar avesse litigato con una compagna di scuola, episodio che avrebbe potuto aggravare il suo stato emotivo. La madre ha raccontato: "Piangeva e mi stava per raccontare la causa del litigio, poi si è interrotta perché c’era mio marito."
Secondo le testimonianze, la lite era scoppiata contro una coetanea che incolpava Larimar di averle "rubato" il fidanzato. La situazione è degenerata in un conflitto verbale e fisico, culminato con l’accerchiamento della ragazza da parte di un gruppo di altre ragazze che l’hanno continuata a umiliare e insultare. La madre sostiene che "le sue compagne l’hanno umiliata, l’hanno fatta sentire nulla".
In aggiunta, è emerso che fra gli scontri c’era anche la minaccia di rivelare un video e delle foto imbarazzanti che avrebbero circolato tra gli studenti. Larimar era descritta come una ragazza solare e benvoluta, una campionessa di pallavolo e una studentessa brillante, lasciando la comunità a chiedersi come possa una vita così promettente giungere a una simile conclusione.
Un ulteriore elemento di inquietudine è rappresentato da un bigliettino trovato tra le cose di Larimar, su cui era scritto: "Ti amerò anche nella prossima vita, Lari". I familiari ritengono che la scrittura non appartenga alla ragazza e chiedono che vengano eseguiti tutti gli accertamenti necessari, poiché non sarebbe giusto che “una ragazza di quindici anni si tolga la vita”.
La vicenda ha suscitato forti reazioni nel territorio, con appelli alla giustizia e alla veritĂ . "Vogliamo giustizia, chi sa parli", ha esortato la madre di Larimar, invitando chiunque avesse informazioni a farsi avanti. Mentre le indagini procedono, la famiglia continua a vivere nel dolore e nell’incertezza, in attesa di risposte che possano dare un senso a una tragedia che ha colpito duramente una comunitĂ intera.