A Gaza è “genocidio”: la condanna del principe ereditario saudita
Nel contesto del crescente conflitto tra Israele e Hamas, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohamed bin Salman, ha ufficialmente condannato l’operazione militare israeliana a Gaza come un “genocidio”. Questa dichiarazione è emersa durante un vertice di rilevanza internazionale tenutosi a Riad, che ha coinvolto i leader della Lega Araba e dell’Organizzazione per la cooperazione islamica.
Il termine “genocidio” è stato utilizzato nel corso delle discussioni per evidenziare la gravità della situazione nella Striscia di Gaza, specialmente dopo gli attacchi orchestrati da Hamas il 7 ottobre 2023. In una conferenza stampa, il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha sottolineato che il vertice ha chiesto la sospensione dello status di Israele come membro dell’Assemblea generale dell’Onu, un passo audace in risposta alla crisi.
Oltre alla condanna delle azioni israeliane, Mohamed bin Salman ha anche avvertito Israele di astenersi dal lanciare attacchi militari contro l’Iran, suggerendo un approccio più diplomatico e meno aggressivo nei rapporti regionali. Questa affermazione sembra riflettere un approccio distensivo nei confronti dell’Iran, con il quale l’Arabia Saudita ha mostrato segnali di miglioramento nei rapporti bilaterali.
Commentando la situazione in Medio Oriente, il quotidiano saudita Arab News ha intitolato un editoriale “Una nuova era di speranza”, citando l’impatto potenziale delle elezioni statunitensi recenti. La rielezione di Donald Trump potrebbe portare a una promessa di stabilità nella regione, suggerendo che la leadership saudita abbia grandi aspettative riguardo al nuovo scenario politico americano.
In sintesi, la condanna saudita delle azioni israeliane a Gaza rappresenta un momento significativo nel panorama geopolitico del Medio Oriente, segnando un potenziale cambiamento nelle alleanze e nelle dinamiche di potere della regione. Con l’attenzione globale rivolta alla situazione, il futuro della pace e della stabilità in Medio Oriente resta incerto, ma la voce dell’Arabia Saudita ne rappresenta un elemento cruciale.