Studentesse incatenate all’università | Perché la lotta per un centro antiviolenza è più che una semplice protesta?

Protesta delle Studentesse Universitarie a Genova: "Non ce ne andiamo senza un centro antiviolenza"

GENOVA – Continuano le proteste delle studentesse dell’Università di Genova, che si sono incatenate alle colonne dell’atrio della sede centrale in via Balbi 5. Il gruppo, noto come Cambiare Rotta, ha avviato questa azione di protesta in risposta a un recente scandalo che ha coinvolto un professore di Architettura, indagato per aver realizzato fotomontaggi pornografici utilizzando le immagini di alcune studentesse.

Le attiviste stanno portando avanti l’occupazione da ieri mattina e hanno già trascorso una notte all’addiaccio, promettendo di rimanere sul posto finché il rettore, Federico Delfino, non fornirà una risposta alle loro richieste. “La situazione è inaccettabile," affermano le giovani, "è fondamentale istituire un centro antiviolenza per garantire la tutela delle studentesse.”

Le ragazze denunciano che gli attuali strumenti di supporto offerti dall’Università non sono sufficienti a garantire sicurezza e protezione per tutte le studentesse. “Ci sentiamo abbandonate e non tutelate. La nostra richiesta è chiara: vogliamo un centro antiviolenza universitario che possa offrire supporto concreto a chi è vittima di molestie e violenze,” sottolineano.

Per amplificare le loro richieste, stasera, alle ore 18, è stata convocata un’assemblea pubblica, un’ulteriore opportunità per far sentire le proprie ragioni e richiedere un confronto diretto con le istituzioni accademiche. “Non ci muoveremo da qui finché il rettorato non ci darà le risposte che vogliamo,” avvertono, insistendo sulla necessità di un cambiamento tangibile per affrontare le problematiche legate alla violenza di genere nel contesto universitario.

La mobilitazione, che si svolge in un clima di crescente attenzione sui temi della sicurezza e del rispetto dei diritti delle donne, si inserisce in un panorama più ampio, in cui le voci contro le ingiustizie e le discriminazioni si fanno sempre più forti e determinanti.