La Regione Siciliana in prima linea per il depuratore di Priolo Gargallo: l’appello di Schifani
Priolo Gargallo, 12 novembre 2024 – Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso forte preoccupazione riguardo alla recente decisione del Tribunale del Riesame di Roma sul depuratore di Priolo. Questa situazione rischia di avere ripercussioni devastanti sull’equilibrio economico e sociale di una delle aree più strategiche della Sicilia, minacciando soprattutto migliaia di posti di lavoro e il futuro del settore industriale nel Siracusano.
Schifani ha dichiarato di condividere le posizioni del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, sottolineando l’importanza di affrontare questa crisi con un approccio che consideri non solo le procedure legali, ma anche il contesto socio-economico. “La Regione Siciliana continuerà a collaborare attivamente con il governo nazionale per proteggere i lavoratori e le loro famiglie,” ha affermato, ribadendo l’impegno per una transizione ecologica che garantisca sia il diritto al lavoro che uno sviluppo sostenibile per il territorio.
Il presidente ha inoltre messo in evidenza che la complessità della situazione richiede una risposta che non si limiti a vincoli normativi rigidi, con l’intento di “superare rapidamente questo momento critico” e prevenire conseguenze irreversibili sul tessuto produttivo locale e sull’economia regionale nel suo complesso.
La vicenda del depuratore di Priolo Gargallo ripropone il tema della necessità di un equilibrio tra le normative ambientali e la salvaguardia dei posti di lavoro, un argomento caldo che coinvolge non solo le istituzioni locali, ma anche i lavoratori e le famiglie che dipendono dall’industria in quest’area.
In un momento di crescente incertezza economica, la posizione della Regione Siciliana si fa quindi portavoce di una lotta più ampia per la difesa dell’occupazione e dello sviluppo sostenibile. "Non possiamo permetterci di ignorare il merito della questione,” ha concluso Schifani, esprimendo determinazione e unità d’intenti fra le istituzioni per trovare una soluzione che dia nuova speranza al futuro del Siracusano.