Un trasferimento di fondi di 200 milioni in meno rispetto alla Sardegna | È davvero una questione di giustizia regionale?

Audizione ANCI Sicilia: Richiesta di perequazione nei trasferimenti ai comuni

Durante l’audizione dell’ANCI Sicilia tenutasi nella I Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Ignazio Abate, è emersa una proposta fondamentale per il futuro dei comuni siciliani. L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani della Sicilia ha richiesto l’implementazione di una norma che permetta una perequazione dei trasferimenti regionali di parte corrente, basata su parametri oggettivi.

Il segretario generale di ANCI Sicilia, Mario Emanuele Alvano, ha sottolineato che le risorse provenienti dalla Regione sono essenziali per garantire il funzionamento delle funzioni fondamentali attribuite ai comuni. A tal proposito, è stato messo in evidenza il significativo divario esistente tra Sicilia e Sardegna: mentre la Regione Sardegna eroga 553 milioni di euro ai propri comuni, la Sicilia si ferma a soli 350 milioni, di cui solo 293 milioni vengono effettivamente trasferiti. Questi importi, nel corso degli anni, hanno dovuto fare i conti con l’inflazione, gli adeguamenti contrattuali e l’aumento dei costi dei servizi esternalizzati.

In aggiunta a questa situazione già critica, ANCI Sicilia ha evidenziato anche il rilevante calo dei trasferimenti nazionali, un fenomeno che si è intensificato con l’ultima legge di bilancio e che potrebbe aggravarsi ulteriormente con la Legge di Stabilità attualmente in discussione.

Il Presidente dell’ANCI Sicilia, Amenta, ha dichiarato che è fondamentale avviare una programmazione pluriennale per raddoppiare i fondi di parte corrente, sottolineando che, anche in questo caso, si rimarrebbe ben al di sotto dei trasferimenti del 2011, che ammontavano a 900 milioni di euro.

In sede di audizione, Amenta ha reso noto che soltanto 263 dei 391 comuni siciliani hanno approvato il bilancio di previsione 2024/2026, e solo 191 hanno portato a termine il bilancio consuntivo per il 2023. “Temiamo che oltre ai comuni già in dissesto, come Campobello di Mazara e Pozzallo, possano presto aggiungersi altre realtà in difficoltà”, ha concluso Amenta.

La richiesta di un riequilibrio complessivo dei fondi regionali da parte di ANCI Sicilia si presenta quindi come un intervento urgente per far fronte alle crescenti crisi finanziarie che stanno colpendo i comuni, soprattutto quelli di media e grande dimensione. La situazione richiede un’attenzione immediata da parte delle istituzioni regionali per garantire un futuro sostenibile ai comuni siciliani e ai servizi essenziali per i cittadini.