L’Onu accusa Israele di genocidio a Gaza: oltre 25mila tonnellate di esplosivi utilizzati
ROMA – Un’inquietante denuncia arriva da un comitato speciale delle Nazioni Unite, il quale sottolinea che le operazioni militari condotte da Israele nella Striscia di Gaza sono “in linea con le caratteristiche del genocidio”. La relazione, diffusa oggi, si concentra sulle azioni che hanno avuto luogo tra il 7 ottobre 2023 e il febbraio 2024, evidenziando un periodo di violenza estesa e sistematica.
Il comitato ha chiarito che le vittime civili di massa e le condizioni letali imposte ai palestinesi sono elementi chiave delle accuse rivolte a Tel Aviv. Secondo la relazione, l’assedio imposto su Gaza, il blocco dell’assistenza umanitaria, i raid aerei mirati e l’atterramento di civili e operatori umanitari costituiscono atti che, malgrado gli avvertimenti dell’Onu e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, continuano a manifestarsi.
In particolare, il documento afferma: “Israele sta volutamente causando morte, fame e ferimenti gravi.” Si tratta di un’accusa grave, che solleva interrogativi sulle responsabilitĂ degli attori coinvolti nel conflitto e sulla risposta della comunitĂ internazionale a queste violazioni dei diritti umani.
Tra le statistiche fornite dal comitato, si segnala che oltre 25mila tonnellate di esplosivo sono state impiegate dalle forze armate israeliane a Gaza, una quantitĂ che equivale a quella di “due bombe atomiche”. Questo dato sconvolgente rende evidente la portata dell’impatto militare nella regione, mettendo in luce l’escalation del conflitto e le sue devastanti conseguenze per la popolazione civile.
Le parole dell’Onu, che richiamano l’attenzione mondiale sul dramma che si sta consumando nei Territori palestinesi, rappresentano non solo un accusa formale ma anche un appello alla responsabilitĂ degli attori internazionali. La questione di Gaza, giĂ complicata da decenni di tensioni politiche, si arricchisce ora di un nuovo elemento: la necessitĂ di affrontare una crisi umanitaria di enormi proporzioni nella quale, secondo le Nazioni Unite, la vita di milioni di palestinesi è in grave pericolo.
Con l’attenzione globale rivolta ai recenti sviluppi, è fondamentale che la comunitĂ internazionale si mobiliti per garantire che le violazioni dei diritti umani non passino inosservate e che venga aperto un dibattito sul futuro della pace nella regione.