Restauro della Madonna del Rosario di Andrea Carreca: un’opportunità per la cultura a Trapani
Trapani si prepara a rivivere un momento di grande impatto culturale: dal 19 novembre, il Museo regionale "Agostino Pepoli" aprirà le porte a un cantiere di restauro dedicato a un’importante opera d’arte. Si tratta dell’olio su tela "La Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina", attribuito al celebre pittore trapanese Andrea Carreca.
Fino ad ora relegato nei depositi del museo per quasi 40 anni, il dipinto avrà finalmente l’opportunità di tornare alla ribalta. Inaugurato un cantiere visitabile ogni martedì e giovedì dalle 10 alle 12, questo progetto non solo porterà al recupero dell’opera, ma offrirà ai visitatori la possibilità di assistere dal vivo alle operazioni di restauro.
L’Assessore ai Beni culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, definendola "una grande opportunità per promuovere la conoscenza delle metodologie di conservazione e recupero". Questo progetto si rivolge in particolare alle nuove generazioni, con l’intento di far apprendere le tecniche di restauro su tela in un contesto reale e coinvolgente.
Il restauro sarà finanziato dall’associazione "Amici del Museo Pepoli" e affidato all’azienda locale “La Partenope restauri” di Trapani, sotto la supervisione della Soprintendenza dei beni culturali e ambientali. La direzione dei lavori è affidata a Daniela Scandariato, storico dell’arte del museo, garantendo così che le operazioni di recupero si svolgano con la massima competenza.
Una volta completato, il restauro permetterà alla Madonna del Rosario di tornare tra il pubblico, affiancandosi ad altre opere del pittore Carreca già esposte nel corridoio al primo piano del museo. La riapertura del dipinto segnerà un’importante riconnessione con il patrimonio artistico locale, contribuendo ulteriormente alla valorizzazione della cultura trapanese.
In un’epoca in cui è sempre più fondamentale preservare il nostro patrimonio culturale, iniziative come queste possono rappresentare un faro di speranza e passione, invitando la comunità a partecipare attivamente alla salvaguardia della propria storia artistica. Un’occasione, dunque, non da perdere.