Siccità in Sicilia: via ai dissalatori per garantire la fornitura d’acqua entro giugno
Il recente comunicato della Regione Siciliana segna un passo importante nella lotta contro la siccità che affligge l’isola. La cabina di regia nazionale, presieduta dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha dato il via libera alla riattivazione dei tre dissalatori situati a Porto Empedocle, Gela e Trapani. Questi impianti, attualmente inattivi, saranno rimessi in funzione attraverso l’installazione di moduli temporanei, garantendo così una fornitura d’acqua ai cittadini entro il prossimo mese di giugno.
"Desidero rivolgere il plauso del mio governo alla cabina di regia nazionale e al commissario Dell’Acqua", ha dichiarato il presidente della Regione, Renato Schifani. La sua soddisfazione è rivolta al riconoscimento dell’urgenza di risolvere la crisi idrica, accentuata dai cambiamenti climatici che hanno portato a lunghi periodi di siccità e al progressivo esaurimento delle riserve idriche.
L’intervento prevede un ripristino accelerato dei tre dissalatori, che erano stati dismessi da oltre dieci anni. L’obiettivo è installare moduli temporanei in tempi rapidi, per garantire una fornitura immediata di 500-600 litri al secondo. Inoltre, le strutture predisposte per la presa a mare consentiranno di aumentare la produzione fino a circa 900 litri d’acqua al secondo, aumentando l’efficienza degli impianti.
Per la realizzazione di questo progetto, il governo regionale ha già stanziato un budget di 90 milioni di euro, provenienti dall’Accordo di coesione con il governo nazionale, a cui si aggiungono ulteriori 10 milioni del bilancio regionale. Un impegno economico significativo, che dimostra la volontà di affrontare in modo concreto un problema sempre più pressante per la popolazione siciliana.
In un contesto in cui la scarsità d’acqua diventa un problema quotidiano, l’azione tempestiva della Regione Siciliana rappresenta un segnale di speranza. La riattivazione dei dissalatori non solo mira a garantire l’approvvigionamento idrico, ma riflette anche una strategia più ampia per affrontare le sfide legate ai cambiamenti climatici.
L’attenzione adesso è rivolta ai tempi di attuazione e all’effettiva capacità degli impianti di rispondere alle esigenze della popolazione, un aspetto fondamentale in vista delle future emergenze idriche che potrebbero nuovamente affliggere l’isola.