Tremori e tachicardia post-anestesia: l’appello di Maria Rita Misuraca
Roma, 17 novembre 2024 – Una testimonianza che scuote il mondo della chirurgia estetica. Maria Rita Misuraca, una giovane giornalista sportiva di 25 anni, ha raccontato sui social la sua esperienza negativa dopo un intervento di rinoplastica presso lo studio del dottor Marco Procopio e suo figlio, Marco Antonio. La notizia arriva in un momento delicato, dopo la morte di Margaret Spada, avvenuta tre giorni dopo l’anestesia locale somministrata per lo stesso intervento.
Maria Rita aveva già avuto un’intervento al naso tre anni prima e, nel maggio 2023, aveva deciso di sottoporsi a una leggera correzione della punta. Il suo racconto è intriso di angoscia e preoccupazione, poiché la giornalista ha vissuto un’esperienza inquietante: “Quando mi sono seduta nel lettino e ho ricevuto l’anestesia, ho avvertito forti tremori e tachicardia. All’inizio mi sono spaventata”. Per fortuna, i sintomi si sono placati in circa venti secondi e Maria Rita è riuscita a tornare a casa poco dopo l’intervento.
Tuttavia, ciò che colpisce di più nel suo racconto è il paragone con il caso di Margaret. “Leggere un articolo in cui ad una ragazza non è andata bene per lo stesso intervento è parecchio angosciante”, afferma la Misuraca, sottolineando la preoccupazione crescente riguardo alla sicurezza delle procedure estetiche.
In entrambi i casi, le pazienti non hanno ricevuto informazioni complete riguardo ai potenziali rischi; Maria Rita ha dichiarato di aver ricevuto solo una prescrizione di medicinali post-intervento, senza ulteriori documenti. Questo solleva interrogativi sulla trasparenza e la professionalità praticata negli studi di chirurgia estetica.
Attualmente, i dottori Procopio sono indagati per omicidio colposo, e il loro studio è stato posto sotto sequestro. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il provvedimento, sottolineando la gravità della situazione. La testimonianza di Maria Rita Misuraca è solo un capitolo di una storia che continua a sollevare preoccupazioni nel settore della chirurgia plastica e nei social media, dove si discute apertamente di esperienze simili e dei rischi associati a questi interventi.
La vicenda mette in luce la necessità di una maggiore vigilanza e regolamentazione nel campo della chirurgia estetica, affinché casi come quello di Margaret non si ripetano e le pazienti possano sentirsi sicure nelle loro scelte.