Trump sceglie Brendan Carr come “guerriero anti-censura” | È davvero un protettore della libertà di parola?

Brendan Carr: la scelta di Trump come nuovo leader della FCC per la lotta contro la censura

ROMA – Donald Trump ha annunciato la nomina di Brendan Carr come nuovo presidente della Federal Communications Commission (FCC), l’agenzia americana che sovrintende alle telecomunicazioni. Carr, attuale commissario repubblicano dell’agenzia, si prepara a occupare una posizione di rilievo in un momento cruciali per la libertà di espressione online.

Carr, 45 anni, è conosciuto per le sue posizioni ferme contro la moderazione dei contenuti su internet. Ha spesso criticato giganti della tecnologia come Facebook, Google, Apple e Microsoft, accusandoli di esercitare una “censura a danno del popolo americano”. Le sue posizioni lo hanno reso un figura controversa nel dibattito sulla libertà di parola nel contesto delle piattaforme digitali.

Un altro punto di scontro per Carr è stata la decisione della precedente FCC di non finalizzare circa 900 milioni di dollari in sussidi destinati alla banda larga di Starlink, l’unità di internet satellitare di SpaceX, voluta da Elon Musk. La sua opposizione a tale decisione evidenza la sua preoccupazione per l’accesso dei cittadini americani a servizi internet essenziali.

Trump, in un momento in cui è in corsa contro alcune delle principali reti televisive americane come ABC, NBC e CBS, ha trovato in Carr un alleato strategico. Il presidente ha minacciato in diverse occasioni di revocare le licenze di queste emittenti, accusandole di non offrire una copertura equa delle sue politiche e della sua campagna.

Oltre alla sua determinazione contro la censura, Carr ha espresso critiche nei confronti della NBC per aver consentito alla vicepresidente Kamala Harris di apparire al Saturday Night Live, evidenziando le sue preoccupazioni riguardo all’imparzialità dei media.

Carr è anche un fervente sostenitore di politiche più severe nei confronti delle compagnie di telecomunicazioni cinesi, riflettendo una crescente preoccupazione per la sicurezza nazionale nel settore delle comunicazioni. Questo orientamento lo rende un candidato ideale per un’amministrazione che ricerca una maggiore attenzione ai temi della sicurezza e della libertà di espressione.

In un’epoca in cui il dibattito sulla regolamentazione delle piattaforme digitali è più acceso che mai, la nomina di Carr alla FCC potrebbe segnare un cambio di rotta. Come ha sottolineato Trump, Carr è un “combattente per la libertà di parola” e la sua leadership potrebbe reinventare il ruolo dell’agenzia nella tutela delle libertà civili degli americani. Con questa scelta, Trump sembra intenzionato a continuare la sua battaglia contro ciò che percepisce come un abuso di potere da parte delle grandi aziende tecnologiche.

La nomina di Brendan Carr rappresenta dunque non solo un riconoscimento delle sue posizioni ferme, ma anche una volontà politica precisa, in un contesto dove la libertà di espressione è considerata un principio fondamentale da difendere.