“Nel 2024 in Italia 103 vittime del patriarcato”: il grido di “Non Una di Meno”
Il 23 novembre si avvicina e, con esso, una mobilitazione che promette di essere imponente. “Non Una di Meno”, il movimento che raccoglie diverse realtà femministe e transgender, scenderà in piazza a Roma e Palermo per il nono anno consecutivo, contro la violenza di genere e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema del patriarcato. Quest’anno, il corteo nazionale avrà come slogan “Disarmiamo il patriarcato”, e si prevede la partecipazione di decine di migliaia di manifestanti da ogni angolo d’Italia.
Le manifestazioni si snoderanno lungo percorsi significativi: a Roma, il corteo partirà da piazzale Ostiense alle 14:30 per concludersi in piazza Vittorio Emanuele II, mentre a Palermo si darà inizio alla raccolta a Piazza Indipendenza alle 16:30. Quest’anno, la mobilitazione assume un significato particolarmente urgente, specie alla luce delle statistiche allarmanti fornite dal movimento.
*“Nel 2024 ci sono stati 104 femminicidi, transcidi e lesbicidi”, dichiarano gli organizzatori, citando i dati aggiornati dall’Osservatorio di Non Una di Meno. Questo numero terribile segnala un anno segnato da tragedie e dolori, in un contesto in cui la violenza di genere continua a mietere vittime, lasciando nel silenzio le storie di molte persone. “È passato un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin, e altri nomi si sono aggiunti a quelli di ragazze, adulti e anziani uccisi”**, aggiungono con un tono di profonda indignazione.
La manifestazione arriva in un momento cruciale della lotta contro la violenza di genere, e questa edizione è fortemente influenzata da eventi recenti che fanno riflettere. “Intanto, una ragazza di 13 anni è stata uccisa dal fidanzatino di 15 anni”, segnalano gli organizzatori, sottolineando l’urgenza di affrontare un fenomeno che non accenna a diminuire.
Un anno fa, la manifestazione aveva già sfondato i limiti della partecipazione, radunando mezzo milione di persone a Roma e paralizzando la città con la potenza della protesta. Quest’anno, 24 punti di partenza sono stati organizzati in tutto il centro-nord per facilitare la presenza di coloro che vogliono unirsi al coro di voci contro la violenza patriarcale. Le informazioni sono disponibili sulle pagine social di Non Una di Meno e nell’evento Facebook dedicato.
L’appello è chiaro e forte: “Non ci fermeremo, la nostra rabbia resta enorme”, un messaggio che sintetizza lo spirito di determinazione e unità del movimento. Le donne e le persone LGBTQIA+ continuano a lottare per il riconoscimento dei loro diritti e per un futuro libero dalla violenza, con la certezza che la mobilitazione collettiva possa portare a un cambiamento reale e duraturo.