Razzi contro la base italiana di Unifil: possibilmente implicato Hezbollah
Un attacco contro il contingente italiano di Unifil, situato a Shama, nel sud del Libano, ha destato preoccupazione. Secondo fonti locali riportate dall’agenzia Dire, i razzi che hanno colpito la base potrebbero essere stati lanciati da Hezbollah. Sebbene si tratti di un’ipotesi che necessita di ulteriori verifiche, il ministero della Difesa italiano sta conducendo indagini per accertare l’origine dei colpi e identificare i responsabili.
L’incidente fa parte di un contesto più ampio di tensioni nella regione, dove le Forze armate israeliane hanno recentemente segnalato un aumento delle attività militari da parte di Hezbollah. In particolare, è stato riferito che un razzo ha colpito una postazione Unifil nella zona di Ramyeh, causando feriti e danni. Le forze israeliane indicano che i razzi sono stati lanciati dalla regione di Deir Aames, coinvolgendo direttamente Hezbollah in operazioni offensive verso Israele.
Le reazioni a questo escalation di violenza sono state forti, con condanne internazionali che hanno seguito i ripetuti attacchi alle basi di Unifil da parte delle forze israeliane. Il governo italiano ha espresso preoccupazione per la sicurezza dei propri militari, sottolineando che gli otto razzi da 107 millimetri che hanno colpito la base non hanno causato feriti, sebbene cinque soldati siano stati messi sotto osservazione come misura precauzionale.
In un contesto di crescente tensione, le autorità italiane e internazionali continueranno a monitorare la situazione, mentre gli eventi recenti alimentano le preoccupazioni per la stabilità della regione e la sicurezza delle forze di pace impegnate nel monitoraggio della situazione in Libano. La protezione degli uomini e delle donne in servizio sarà una priorità assoluta, in attesa di ulteriori sviluppi su questa vicenda già complessa.