Trump annuncia piani per deportazione di massa con l’esercito: "Dichiareremo emergenza nazionale"
ROMA – In un a lungo atteso comunicato, Donald Trump ha delineato le sue intenzioni in merito all’immigrazione clandestina, confermando la volontà di dichiarare l’immigrazione illegale come “emergenza nazionale”. Il presidente ha suggerito che potrebbe utilizzare l’esercito degli Stati Uniti per sostenere la sua strategia di deportazione di massa degli immigrati non autorizzati. Questo annuncio è stato fatto attraverso la sua piattaforma social, Truth, in risposta a un post di Tom Fitton, leader del gruppo conservatore Judicial Watch.
La dichiarazione di emergenza nazionale conferirebbe al presidente poteri notevoli, inclusa la possibilità di sbloccare fondi precedentemente stanziati dal Congresso per altri scopi. Già durante il suo primo mandato, Trump aveva utilizzato questo strumento per finanziare la costruzione del muro di confine con il Messico, un tema centrale della sua campagna elettorale.
L’intenzione di Trump si traduce in progetti concreti: la creazione di “vast structures di detenzione” dedicate agli immigrati in attesa di deportazione. Questi centri saranno gestiti dal Dipartimento per la sicurezza interna, il cui ruolo si preannuncia cruciale nell’attuazione della politica immigrationale del governo.
Al momento, rimane da vedere come gli organi legislativi reagiranno a queste proposte e quali saranno le conseguenze su ampia scala di un’operazione di tale portata. Mentre le opinioni sull’immigrazione continuano a polarizzarsi, le parole di Trump hanno già sollevato un acceso dibattito tra sostenitori e oppositori, entrambi pronti a difendere le proprie posizioni.
In un contesto in cui la questione dell’immigrazione è più che mai al centro del dibattito politico statunitense, la determinazione di Trump a riprendere il controllo della narrazione su questo tema è evidente. Con le elezioni presidenziali del 2024 all’orizzonte, il presidente sembra puntare a mobilitare il proprio elettorato su una questione che ha storicamente polarizzato il Paese, aprendo la strada a un nuovo capitolo nella sua controversa agenda.