Violenza contro le Donne: L’Osservatorio lancia l’allerta sui malfunzionamenti del braccialetto elettronico
Roma, 20 novembre 2024 – In un intervento incisivo durante un evento dedicato alla lotta contro la violenza maschile sulle donne, la professoressa Fabrizia Giuliani, presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne, ha evidenziato persistenze allarmanti riguardo ai malfunzionamenti del braccialetto elettronico, uno strumento cruciale nella protezione delle vittime.
“C’è moltissimo da fare”, ha affermato Giuliani, sottolineando i progressi fatti negli ultimi dieci anni ma evidenziando anche l’esigenza di un’applicazione più efficace delle norme vigenti. “Sono cambiate le norme, ma abbiamo ancora un problema molto serio per quanto riguarda la protezione delle donne che scelgono coraggiosamente di denunciare,” ha continuato, rimarcando la necessità di affrontare la cultura patriarcale ancora presente nella società italiana.
L’evento, intitolato “Il rispetto tiene banco. Studenti protagonisti contro la violenza maschile sulle donne”, si è svolto al Teatro Rossini e ha visto la partecipazione di giovani e istituzioni unite nella lotta contro la violenza. “Dobbiamo rendere il patriarcato riconoscibile e dobbiamo portare alla luce ciò che per molto tempo è stato taciuto,” ha affermato, invitando a un impegno collettivo per sviluppare una maggiore consapevolezza tra le nuove generazioni.
Intanto, il dibattito sul braccialetto elettronico si fa sempre più urgente. Recentemente, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha comunicato che il Viminale sta studiando alcuni “correttivi” per risolvere le disfunzioni del dispositivo, che ha ricevuto numerose segnalazioni di malfunzionamenti in tutto il Paese.
“Il braccialetto elettronico è uno strumento straordinario,” ha sottolineato Giuliani, citando l’esempio della Spagna, dove l’uso efficiente di tali dispositivi ha dimostrato di prevenire tragiche episodi di violenza. Tuttavia, ha aggiunto, “nella nostra realtà ci sono troppi problemi di malfunzionamento”, che richiedono un intervento immediato e deciso da parte delle istituzioni.
“Il funzionamento di questi dispositivi dovrebbe essere una assoluta emergenza,” ha concluso la professoressa, evidenziando la necessità che lo Stato si schieri concretamente a fianco delle donne che denunciano violenze. La mancanza di un’azione rapida e risolutiva non è più tollerabile, poiché una risposta efficace potrebbe significare la differenza tra la vita e la morte.
Con queste parole, l’Osservatorio richiama a un impegno collettivo e istituzionale più forte e tempestivo nella lotta contro la violenza di genere, affinché le istituzioni possano davvero garantire protezione e giustizia a tutte le donne che, con coraggio, decidono di rompere il silenzio.