La Sanità in Sciopero a Roma: "Siamo Vittime dei Disservizi"
Roma, 20 novembre 2024 – La capitale è stata teatro oggi di una manifestazione nazionale indetta da medici, infermieri e dirigenti sanitari, che hanno deciso di scendere in piazza per denunciare le difficoltà e i disservizi che affliggono il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Nonostante una leggera pioggia, i partecipanti si sono radunati in piazza Santi Apostoli, portando con sé bandiere, cartelloni e un messaggio chiaro per le istituzioni: "Anche noi siamo vittime di disservizi, non siamo i carnefici".
L’agitazione, che è iniziata a mezzanotte e durerà 24 ore, è stata indetta dalle associazioni sindacali Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up. Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed, ha spiegato che la manifestazione ha lo scopo di sensibilizzare il governo e i cittadini sulla gravità della situazione attuale, frutto di quindici anni di disinvestimenti nel settore. "Se il governo non agisce subito, il nostro sistema sanitario rischia di morire per sempre", ha ammonito Di Silverio, delineando le priorità del settore: risorse, riforme, sicurezza e formazione.
L’Appello ai Governi
Il malcontento è palpabile tra i professionisti della sanità , con alcuni che lamentano la scarsità di risorse. "Se nella prossima Finanziaria non ci sono fondi adeguati, i professionisti continueranno a lasciare il sistema", ha avvertito Di Silverio. L’analisi si è ampliata anche al tema della sicurezza dei lavoratori, con richieste di depenalizzazione dell’atto medico, per proteggere i professionisti da rischi legali.
Tra i giovani specializzandi era evidente la frustrazione per le condizioni di lavoro. Un giovane specializzando ha spiegato: "Con un stipendio che si riduce notevolmente dopo le tasse, non riesco nemmeno a pensare di costruirmi una famiglia". Un grido di allerta che si unisce a quello di molti altri, che si sentono costretti a lasciare il Paese in cerca di migliori opportunità .
Cartelli e Messaggi
L’evento ha visto sfilare numerosi ulteriori manifesti nelle mani dei partecipanti, come il provocatorio "Vista la considerazione del Governo, si chiede alla popolazione di andare a partorire in Parlamento" e "La sanità è un diritto, difenderla è un dovere". Un manifesto inquietante recita: "In Europa siamo i migliori, ma i nostri stipendi sono i peggiori".
Il presidente Cimo-Fesmed, Quido Quici, ha espresso profonda delusione per le misure fiscali attuali, sottolineando che le promesse governative sul finanziamento non sono state mantenute. "Non possiamo più tollerare l’assenza di assunzioni mentre vengono proposti professionisti stranieri per risolvere i problemi di organico del nostro sistema", ha avvertito Quici.
Crisi Inferniera e Richieste Immediati
Anche Antonio De Palma, presidente di Nursing Up, ha messo in evidenza la crisi del settore infermieristico, con cifre tragiche riguardo all’emigrazione di 30.000 infermieri all’estero. "Chiediamo soluzioni concrete e immediate, non promesse che risuonano vuote", ha sottolineato De Palma. La richiesta è chiara: una seria integrazione delle risorse e un riconoscimento delle loro fatiche come condizioni usuranti.
Una Politica Sanitaria da Ripensare
Al centro della protesta c’è anche una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni, che è stata letta sul palco. Il contenuto evidenzia come la crisi nel SSN sia il risultato di anni di politiche miopi, incapaci di tutelare adeguatamente il diritto alla salute dei cittadini. La richiesta è un appello all’unità politica per affrontare in modo strutturale le problematiche della sanità pubblica.
Verso un Futuro Migliore
Nonostante le sfide, i manifestanti hanno espresso la voglia di guardare avanti con fiducia. Cristina Cenci, medico internista, ha dichiarato: "Aspettiamo che, a partire da domani, le condizioni nel nostro sistema sanitario inizino a migliorare". Una speranza condivisa dalla vasta folla riunita oggi a Roma, pronta a lottare per il proprio diritto di offrire e ricevere cure sanitarie dignitose e accessibili.