‘Non è mai troppo tardi’: storie di resilienza, speranza e rinascita professionale
In un’epoca in cui il mercato del lavoro si presenta sempre più competitivo e incerto, il progetto ‘Non è mai troppo tardi’ emerge come un faro di speranza per coloro che desiderano ricominciare. Sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale e in collaborazione con diverse istituzioni, il progetto offre l’opportunità di acquisire competenze digitali e soft skills, fornendo un’opportunità di riscatto a molti professionisti con percorsi di vita differenti.
Un’opportunità per tutti
Il programma si propone di affrontare le crescenti difficoltà lavorative, aiutando i partecipanti a rimettersi in gioco. "Le storie dei partecipanti dimostrano che, con il giusto sostegno, è sempre possibile rialzarsi", afferma il comunicato. Attraverso i racconti di Lauel, Arianna e Natalia, si mette in luce come le esperienze condivise creino un senso di appartenenza e sostegno reciproco.
Lauel: dalla precarietà al servizio clienti
Un esempio emblematico è Lauel, un giovane romano con origini capoverdiane. Dopo anni di precarietà e lavori occasionali, la sua vita cambiò in positivo grazie al progetto. “Non stavo più guardando avanti, ma il programma mi ha ridato speranza”, racconta Lauel. Oggi lavora nel customer care e ha riscoperto non solo un impiego, ma anche il valore delle interazioni umane: “Ho conosciuto persone che hanno lottato come me, e questo mi ha fatto sentire meno solo”.
Arianna: un nuovo inizio a 49 anni
Arianna, con la sua vasta esperienza nel settore commerciale, ha vissuto un lungo periodo senza lavoro, sentendosi spesso invisibile a causa della sua età. “Mi sentivo fuori gioco, come se il mio valore fosse sbiadito,” confessa. Grazie al programma, ha trovato il coraggio di riqualificarsi e oggi lavora in Leroy Merlin. “Il supporto dei tutor mi ha spronata a credere di nuovo nelle mie potenzialità”, sottolinea Arianna, testimoniando l’importanza della formazione continua.
Natalia: un sogno di riscatto
Originaria della Moldavia, Natalia ha lavorato in Italia come assistente familiare per vent’anni. La sua partecipazione al corso rappresenta una svolta significativa nella sua vita. “Volevo di più, sentivo di poter fare di più,” afferma con determinazione. Sebbene non abbia ancora completato il percorso di ricollocamento, la fiducia acquisita nei propri mezzi è palpabile. “La tecnologia mi spaventava, ma l’ho imparata a gestire come un’opportunità”.
La forza di una comunità
Un aspetto fondamentale del progetto ‘Non è mai troppo tardi’ è l’elemento comunitario. I partecipanti hanno trovato in questo percorso un gruppo di sostegno. Lauel evidenzia l’importanza di questa rete: “Abbiamo creato un ambiente dove nessuno si sente giudicato”. Condividere le proprie esperienze ha permesso loro di confrontarsi e crescere insieme.
Un futuro rinnovato
In conclusione, ‘Non è mai troppo tardi’ non è solo un programma formativo, ma un vero e proprio catalizzatore di cambiamento. “Anche quando la strada sembra incerta, non è mai troppo tardi per cambiare direzione”, afferma il comunicato. Attraverso questo progetto, tante persone hanno trovato una nuova motivazione e competenze per affrontare il futuro, pronte a costruire una vita professionale più soddisfacente e appagante.