R. A., 21 anni, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere dal giudice per l’udienza preliminare Rosario Di Gioia. Il giovane era accusato di aver violentato una coetanea il 5 maggio scorso durante una serata al locale “Country”. La sentenza è arrivata dopo un processo con rito abbreviato. La pena è inferiore ai 9 anni richiesti dal sostituto procuratore Clio Di Guardo, che aveva coordinato l’inchiesta. Oltre alla condanna, l’imputato dovrà risarcire la vittima, assistita dall’avvocato Marco Traina, che si è costituita parte civile.
Il pestaggio che ha rivelato la violenza
Il caso era emerso pochi giorni dopo la presunta violenza, a seguito di un grave episodio accaduto il 9 maggio: il pestaggio dell’imputato. R. A., aggredito per strada con una spranga da tre uomini, successivamente identificati come il padre, il fratello della ragazza e un loro conoscente. Durante l’aggressione, gli avrebbero urlato frasi che lo collegavano alla violenza: “Ti ricordi di mia figlia?“.
Le conseguenze legali
Il pestaggio ha portato a galla la denuncia per violenza sessuale contro R. A., aprendo un’indagine che ha portato alla condanna. Il caso ha suscitato attenzione per il mix di dinamiche personali e legali, culminando nella doppia implicazione dell’imputato: vittima di un’aggressione ma condannato per un reato grave.