Bambino disperso nel freddo dell’Appennino | La verità che nessuno si aspettava sui salvataggi eroici!

Ore d’ansia in Appennino: disperso un bambino e salvati 4 giovani bloccati dalla neve

BOLOGNA – Una giornata turbolenta si è vissuta oggi sull’Appennino emiliano, con due episodi di emergenza che hanno richiesto l’intervento tempestivo dei soccorsi. Il primo riguarda un bambino di 8 anni scomparso nei pressi del rifugio Lagdei, mentre il secondo coinvolge quattro giovani escursionisti bloccati da una violenta tormenta di neve sul monte Cusna.

Bambino disperso vicino al rifugio Lagdei

L’allerta è scattata intorno alle 14:30, quando i familiari del bambino hanno denunciato la sua scomparsa nel territorio del comune di Corniglio, nei pressi del rifugio Lagdei. Immediatamente, squadre del Soccorso Alpino dell’Emilia Romagna, insieme ai vigili del fuoco e ai Carabinieri, hanno dato il via alle ricerche. Dopo ore d’ansia e tensione, il piccolo è stato finalmente localizzato sul sentiero CAI 727, tra capanna Schiaffino e Ponte Rotto. Sebbene apparisse infreddolito, fortunatamente le sue condizioni di salute non destavano preoccupazioni. I soccorritori, utilizzando cani molecolari, sono riusciti a riaccompagnarlo al rifugio, dove ha potuto riabbracciare i genitori in un commovente momento di gioia.

Un salvataggio complicato sul Monte Cusna

Contemporaneamente, un altro intervento di soccorso si stava svolgendo sul Monte Cusna. Quattro giovani, di età compresa tra i 19 e i 21 anni, erano rimasti bloccati a 1.900 metri di quota a causa della furiosa tempesta di nevischio e vento. Non equipaggiati con ramponi e resisi conto della difficile situazione, hanno contattato i soccorsi. Due squadre del Soccorso Alpino sono state prontamente mobilitate, ma le condizioni meteorologiche hanno reso il recupero estremamente difficoltoso. Mentre tre ragazzi sono stati accompagnati verso il campo base con lievi sintomi di ipotermia, il quarto ha dovuto essere trasportato in barella. L’elicottero 118 di Pavullo è stato utilizzato per il suo trasporto all’ospedale di Parma, dove è arrivato in codice arancione.

Tempistiche e complicazioni nei soccorsi

La tempesta ha rallentato notevolmente i tempi di intervento: inizialmente era stata prevista un’evacuazione mediante la seggiovia, ma a causa del forte vento questa opzione è risultata impraticabile. L’elicottero, purtroppo bloccato a Febbio 2000, ha dovuto attendere le condizioni favorevoli prima di raggiungere il punto di recupero. Il salvataggio si è dunque trasformato in una vera e propria corsa contro il tempo, con il maltempo che ha complicato ulteriormente la situazione.

Questi eventi ravvisano l’importanza della sicurezza in montagna e l’attenta preparazione degli escursionisti, così come il valore del lavoro costante dei soccorritori, che, nonostante le avversità, sono riusciti a garantire la sicurezza e la salute dei giovani in difficoltà.