Violenza sulle donne, Meloni e l’allarme sulle origini del fenomeno: "Incidenza maggiore da persone immigrate"
Oggi, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, la premier Giorgia Meloni ha rilasciato dichiarazioni controversi durante un’intervista con la direttrice di Donna Moderna, Elena Viola. Meloni ha affrontato una delle piaghe piĂą gravi della nostra societĂ , il femminicidio, segnalando che, secondo dati del Ministero dell’Interno, in Italia sono stati registrati oltre novanta femminicidi dall’inizio dell’anno, con previsioni che potrebbero superare la soglia dei cento entro la fine dell’anno.
La prima ministra ha fatto un’analisi profonda di quale sia la radice del problema, sottolineando l’importanza di un intervento culturale, oltre alla legislazione giĂ esistente. “I dati parlano chiaro, mentre le leggi sono forti e gli strumenti ci sono, ciò che sembra mancare è un cambiamento della mentalitĂ sociale.” Ha affermato la premier, invitando a riflettere su come l’atteggiamento nei confronti della violenza domestica sia cambiato nel tempo.
Uno dei passaggi piĂą controversi dell’intervista è stato quando Meloni ha dichiarato: “Sarò definita razzista, ma l’incidenza maggiore è da persone immigrate”. Questo richiamo ha suscitato diverse reazioni nel dibattito pubblico, evidenziando la complessitĂ della questione relativa alla violenza di genere e al ruolo dell’immigrazione. “Quando non hai niente, si produce una degenerazione che può arrivare da ogni parte,” ha aggiunto Meloni, sottolineando la necessitĂ di rafforzare i controlli all’immigrazione per affrontare il problema della sicurezza.
In merito alla responsabilitĂ del governo sul tema, Meloni ha elencato varie iniziative per incrementare l’occupazione femminile, evidenziando come l’occupazione sia uno strumento fondamentale per garantire la libertĂ delle donne. “Abbiamo superato i dieci milioni di lavoratrici, e vogliamo continuare a lavorare per garantire opportunitĂ e paritĂ di trattamento,” ha dichiarato, indicando le politiche di incentivazione per l’assunzione di donne nel mercato del lavoro.
Tuttavia, il tema del supporto alle madri lavoratrici è largamente aperto, con una donna su cinque che abbandona il lavoro all’arrivo del primo figlio. Meloni ha affermato che il governo sta operando per aumentare la disponibilitĂ di asili nido e migliorare la normativa sul congedo parentale, ritenendo “che la vera libertĂ sta nel non dover scegliere tra essere madri e avere una carriera.”
Un altro aspetto cruciale toccato dall’intervista è la formazione di magistrati e forze dell’ordine, per garantire un trattamento adeguato alle vittime di violenza. Meloni ha riconosciuto che “è fondamentale fornire formazione specifica per affrontare un tema così delicato” e ha auspicato passi avanti in questo ambito.
Infine, sulla questione dei centri antiviolenza, la premier ha sottolineato l’impegno del governo a garantire risorse maggiori, comunicando che “abbiamo quasi raddoppiato le risorse già nella prima legge finanziaria.” Meloni ha evidenziato che, nonostante le difficoltà , il governo è impegnato a dare segnali positivi e sostenere l’iniziativa della società civile nel contrastare la violenza di genere.
Queste dichiarazioni di Meloni, pur sollevando spunti di riflessione su questioni culturali e legislative, sono destinate a generare un ampio dibattito sulla complessitĂ della violenza di genere e le soluzioni necessarie per affrontarla in modo efficace.