Il prossimo Ministro della Difesa USA propone di ignorare la Convenzione di Ginevra
In un clima politico sempre più teso e polarizzato, le dichiarazioni di Pete Hegseth, candidato di Donald Trump alla carica di Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, stanno suscitando un ampio dibattito. Hegseth ha affermato che l’esercito americano dovrebbe ignorare le convenzioni internazionali sulla condotta di guerra, propendendo per un approccio decisamente più aggressivo.
"Dobbiamo vincere le guerre secondo le nostre regole," ha dichiarato Hegseth, evidenziando la sua visione di un esercito "spietato" e "senza compromessi". Le sue posizioni, definite come estremiste dai critici, sono state esaminate nel dettaglio dal Guardian, che ha raccolto alcune delle sue dichiarazioni più controverse. Secondo Hegseth, le leggi internazionali, come la Convenzione di Ginevra, non dovrebbero contenere le azioni militari degli Stati Uniti in situazioni di conflitto.
Nel suo libro del 2020, "American Crusade," Hegseth critica aspramente le organizzazioni internazionali e l’alleanza NATO, affermando che "l’Europa ha scelto di non ricostruire i suoi eserciti, succhiando felicemente il capezzolo della volontà dell’America di combattere". Inoltre, sostiene che la NATO sia "una reliquia" da ristrutturare, evidenziando la sua visione pessimistica rispetto alla collaborazione internazionale.
"L’ONU è un’organizzazione completamente globalista che promuove un programma anti-americano," scrive Hegseth, tracciando un parallelo storico con le crociate medievali e invocando un’ideologia di difesa "americana" contro le minacce percepite. Questa retorica, definita da molti come una manifesto di guerra, ha sollevato ora interrogativi sulla direzione della politica estera degli Stati Uniti in caso di nomina ufficiale di Hegseth.
Nel suo recente libro, "The War on Warriors," Hegseth riprende il tema, affermando che se il nemico non rispetta le convenzioni di Ginevra, le forze statunitensi dovrebbero fare lo stesso. "Stiamo combattendo con una mano dietro la schiena," ha asserito, suggerendo che il rispetto delle regole internazionali mette a rischio le vite dei soldati americani.
Le dichiarazioni di Hegseth, quindi, non solo alimentano preoccupazioni su un possibile ritorno a una militarizzazione draconiana, ma pongono anche interrogativi sul futuro del diritto internazionale e delle norme umanitarie. Scripti un futuro in cui le guerre vengono condotte in base a "regole" personali è una prospettiva che spaventa addetti ai lavori, esperti di diritto internazionale e difensori dei diritti umani.
Con le elezioni presidenziali del 2024 all’orizzonte, il dibattito sulle posizioni di Hegseth sarà sicuramente al centro dell’attenzione pubblica, chiamando in causa non solo l’idea della sicurezza nazionale, ma anche la responsabilità morale degli USA sulla scena globale.