Confermato l’ergastolo per l’assassino di Lorena Quaranta
Roma – La Corte di Appello di Reggio Calabria ha oggi confermato la condanna all’ergastolo per Antonio De Pace, colpevole dell’omicidio della compagna Lorena Quaranta, avvenuto nel marzo 2020. La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e i dettagli del crimine hanno suscitato un forte dibattito sociale, tanto da far emergere preoccupazioni legate a fattori come l’isolamento e lo stress psicologico indotti dalla pandemia di COVID-19.
La Corte di Cassazione, in una precedente udienza, aveva sollevato dei dubbi sulla sentenza, evidenziando che i giudici di merito non avevano considerato adeguatamente lo stress da covid che, secondo alcune interpretazioni, avrebbe potuto influenzare il comportamento di De Pace. Tuttavia, oggi la Corte di Appello ha ribadito la gravità del reato, confermando così all’imputato la massima pena prevista dalla legge.
Il caso di Lorena Quaranta, studentessa di medicina, ha riacceso la discussione sulla violenza di genere, un tema particolarmente attuale e pressante in un periodo già segnato da numerose difficoltà legate alla pandemia. La conferma della pena non solo rappresenta un gesto di giustizia nei confronti della vittima, ma sottolinea anche la necessità di affrontare con maggiore serietà le problematiche legate alla salute mentale e alla violenza domestica.
Con questo verdetto, la giustizia italiana manifesta la propria fermezza nel contrasto alla violenza contro le donne, riaffermando che tali atti non possono essere giustificati da circostanze esterne, anche in un contesto sociale complesso come quello attuale. Il caso di Lorena Quaranta rimarrà impresso nella memoria collettiva, richiamando l’attenzione sulle vulnerabilità che molte donne affrontano nel silenzio delle mura domestiche.