Israele rivede il cessate il fuoco in Libano: attacco su deposito di Hezbollah
ROMA – Al secondo giorno di una tregua delicata, Israele rompe il silenzio delle armi. L’esercito israeliano ha confermato di aver condotto un raid aereo su una struttura utilizzata da Hezbollah per immagazzinare razzi a medio raggio nel Libano meridionale. Questo attacco segna la prima violazione del cessate il fuoco, un’intesa che si trovava in una situazione di precarietà già dalla sua attuazione.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Orient le Jour, i droni israeliani hanno colpito la località di Tebna, situata tra Baïssariyé e Kaakaiyé el-Snoubar, nel distretto di Saïda. L’operazione è avvenuta in un’area strategica, a nord del fiume Litani. In seguito all’attacco, l’esercito di Tel Aviv ha emanato un avviso ai residenti, ordinando di non effettuare "assolutamente nessun movimento verso il sud del fiume Litani dalle 17:00 alle 7:00 di domani". Le autorità hanno anche esortato chi si trovava già in quella zona a "non uscire di casa", intensificando così il clima di paura e insicurezza.
Il cessate il fuoco, firmato solo due giorni fa, era stato accolto con speranza in una regione travagliata da tensioni e conflitti. Tuttavia, la rapidità con cui è avvenuto il primo attacco ha sollevato interrogativi sulla sua sostenibilità e sulla possibilità di un ritorno a una calma duratura.
Mentre le notizie sull’attacco si diffondono, la comunità internazionale tiene d’occhio la situazione, temendo che l’escalation della violenza possa avere ripercussioni non solo a livello locale, ma anche su scala regionale. Con la vigilia di un coprifuoco imposto fino alle 7 di domani mattina, l’atmosfera è tesa, e le speranze di pace si affievoliscono.
In un contesto già complesso, i recenti sviluppi potrebbero complicare ulteriormente le dinamiche geopolitiche nella regione, creando sfiducia e un ulteriore allontanamento dalle negoziazioni pacifiche tanto necessarie.