In Libano la tregua è in bilico, l’esercito accusa le forze israeliane di violare il cessate il fuoco
Roma – In un contesto già teso nel Medio Oriente, la fragile tregua tra Libano e Israele sembra essere a un passo dal collasso. L’esercito libanese ha accusato le forze israeliane di violare un accordo di cessate il fuoco, che sta tentando di mettere a freno l’inasprimento del conflitto con Hezbollah, dopo un lungo periodo di scontri. La tregua, sostenuta fermamente dagli Stati Uniti, ha portato a un clima di precarietà, con il rischio che la situazione possa degenerare ulteriormente.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, nei giorni scorsi si sono intensificati i combattimenti, con almeno 42 persone uccise negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, evidenziando che la violenza non si limita al confine libanese, ma coinvolge anche le aree palestinesi. I bombardamenti israeliani continuano a intensificarsi, mentre i carri armati avanzano nelle zone settentrionali e meridionali della Striscia, alzando ulteriormente la tensione.
In un’intervista esclusiva andata in onda ieri sulla tv israeliana, il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha fornito la sua interpretazione della fragile situazione. “L’accordo con il Libano è stato firmato ora proprio perché abbiamo ottenuto esattamente ciò che cercavamo di ottenere”, ha dichiarato, mostrando un atteggiamento deciso. Tuttavia, Netanyahu ha anche fatto riferimento a “un colpo fatale” che intende infondere a Hezbollah, promettendo di creare le condizioni per il ritorno dei cittadini israeliani nella parte settentrionale del paese.
Con l’instabilità che continua a permeare l’area, è evidente che le speranze di una pace duratura sono più che mai incerte. La comunità internazionale osserva e attende con apprensione lo sviluppo degli eventi, mentre il timore di un’escalation del conflitto rimane elevato.