Incidente mortale su un traliccio | La straziante verità dietro le ripetute tragedie sul lavoro in Italia

Cade da un traliccio dell’alta tensione: operaio 50enne muore nel bolognese

BOLOGNA – Una tragica fatalità si è consumata nella mattinata di ieri a Sasso Marconi, dove un operaio di 50 anni, Giuseppe Schettino, ha perso la vita a causa di un incidente sul lavoro. Lavorava per la ditta Elecnor, in appalto per Enel, e stava effettuando operazioni su un traliccio dell’alta tensione situato in via Rupe. Il fatto è avvenuto proprio mentre il Paese era in tumulto per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, un contesto che ha reso ancora più sombrosa questa tragedia.

Il lavoratore è stato immediatamente trasportato in codice rosso all’ospedale Maggiore di Bologna, ma purtroppo non è riuscito a sopravvivere ai gravi traumi riportati. Per comprendere meglio la dinamica dell’incidente, i Carabinieri della Compagnia di Borgo Panigale, insieme alla Medicina del lavoro dell’Ausl di Bologna, sono già al lavoro per accertare se siano state rispettate tutte le norme di sicurezza previste per gli interventi di questo tipo. Le autorità giudiziarie hanno disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio, mentre si fa strada l’ipotesi di una nuova spiacevole realtà legata agli incidenti sul lavoro in Italia.

Schettino non è purtroppo il solo a cadere vittima del lavoro nel bolognese quest’anno. Solo pochi mesi fa, un’esplosione nella centrale idroelettrica di Bargi ha provocato la morte di sette lavoratori, e nel mese di ottobre, altri tragici eventi hanno colpito il settore, con la perdita di vite umane in vari incidenti. Questi episodi sollevano numerose interrogativi sulla sicurezza e sulle condizioni di lavoro nel nostro Paese.

RABBIA FIOM: “ENNESIMA VITTIMA”

La Fiom Cgil di Bologna ha commentato con grande severità l’accaduto, definendo la morte di Schettino "l’ennesima vittima in un luogo di lavoro". “Un operaio non rientra a casa dal lavoro. L’ennesima morte sul lavoro nel sistema di appalti avvenuta, tra l’altro, in una giornata particolare: lo sciopero generale dichiarato da Cgil e Uil”, ha dichiarato Simone Selmi, segretario generale della Fiom Cgil di Bologna.

Selmi ha evidenziato che le motivazioni alla base dello sciopero generale comprendono essenzialmente due punti cruciali: la sicurezza nei luoghi di lavoro e la necessità di riformare il sistema degli appalti, attualmente vulnerabile per chi è costretto a lavorare sotto tali contratti. Ha ribadito la necessità di interventi strutturali, sia da parte del governo che del settore privato, per affrontare il drammatico problema delle morti e degli infortuni sul lavoro, sottolineando che “ciò che è successo ieri a Sasso Marconi rientra esattamente in questa dimensione”.

In risposta alla crescente preoccupazione tra i lavoratori, la Fiom ha annunciato la convocazione di un’assemblea per discutere le attuali condizioni di lavoro e valutare quali iniziative intraprendere. “È fondamentale che il Governo investa risorse per garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”, ha concluso Selmi, che ha anche espresso la volontà di costituirsi parte civile nei futuri processi legati a questo tragico incidente.

Con questi sviluppi, la speranza è che si possa finalmente avviare un cambiamento significativo nel panorama della sicurezza lavorativa, per prevenire che tragedie come quella di ieri possano ripetersi.