Roma in fiamme: migliaia al corteo Pro Palestina | La sorprendente verità dietro il grido “Israele pericolo per il mondo”!

In migliaia al corteo Pro Palestina a Roma per chiedere lo stop al genocidio: petardi e fumogeni contro la polizia davanti la sede della Fao

Roma, 30 novembre 2024 – Un’onda di proteste ha invaso le strade della Capitale oggi pomeriggio, quando migliaia di manifestanti si sono riuniti per un corteo a favore della Palestina, organizzato da vari movimenti pro palestinesi. Con un percorso che ha preso avvio da piazza Vittorio e si è concluso a piazzale Ostiense, i partecipanti hanno espresso la loro indignazione contro la guerra e i bombardamenti, chiedendo con forza un immediato “stop al genocidio”.

Al grido di “Israele pericolo per il mondo”, i manifestanti hanno alzato la voce per denunciare la situazione in Medio Oriente e sostenere la causa palestinese. Il messaggio principale della manifestazione si è concentrato non solo sulla condanna delle azioni israeliane, ma anche sulla necessità per l’Italia di fermare la vendita di armi, un punto evidenziato in particolare dalle affermazioni dei gruppi organizzatori come Potere al Popolo, l’Associazione Palestinesi d’Italia e i Giovani Palestinesi d’Italia.

La manifestazione non si è limitata a una semplice azione simbolica: tanti cartelli contro il primo ministro israeliano Netanyahu si sono affiancati a critiche nei confronti del governo italiano, in particolare nei confronti di figure chiave come il Ministro della Difesa Meloni, il Ministro Valditara e il Ministro Bernini. La richiesta di “non essere complici di Israele” è risuonata forte tra le frasi scritte sui cartelli, evidenziando l’interconnessione tra le politiche interne italiane e il conflitto in Palestina.

Tuttavia, il clima di protesta ha avuto un risvolto più tumultuoso. In viale Aventino, nei pressi della sede della Fao, alcuni manifestanti hanno lanciato petardi e fumogeni contro le forze dell’ordine, presentando una situazione di tensione che ha reso la manifestazione ancor più carica di emotività. Sulle vetrine di alcuni negozi e sulla banca Unicredit è apparsa la scritta “Free Gaza”, un gesto di solidarietà visibile che ha fatto eco alle richieste di libertà e giustizia.

Questa manifestazione ha dimostrato non solo la forte mobilitazione a favore della causa palestinese, ma anche la crescente frustrazione tra coloro che si sentono ignorati dalle istituzioni. Con la partecipazione di migliaia di persone, si porta alla luce un tema delicato e controverso, che continua a scuotere le coscienze a livello globale e che richiede un’attenzione costante da parte della comunità internazionale.