Controversia in campo: espulsione del Presidente della Trapani Shark per una norma mai vista
Un episodio senza precedenti ha scosso il mondo della pallacanestro italiana durante la partita tra la Trapani Shark e la Vanoli Cremona. Durante il terzo periodo di gioco, il primo arbitro Saverio Lanzarini ha espulso il Presidente della Trapani Shark, Valerio Antonini, con la seguente motivazione: “non si può stare in piedi in prima fila”. Una dichiarazione che ha lasciato attoniti tifosi e dirigenti, ponendo interrogativi sulla correttezza della decisione arbitrale.
L’episodio è avvenuto in un momento di alta tensione, con 4000 spettatori sugli spalti che hanno assistito increduli alla sospensione della gara per ben quattro minuti. L’arbitro ha imposto allo speaker del Pala Shark di comunicare che, se il Presidente Antonini non avesse lasciato il suo posto, la partita non sarebbe ripresa. In un gesto di rispetto verso gli atleti e il pubblico, Antonini ha deciso di allontanarsi dal parterre e unirsi ai tifosi in Curva, solo allora il match ha potuto riprendere.
La reazione della Trapani Shark è stata immediata e risoluta. La società ha espresso una netta condanna nei confronti del comportamento dell’arbitro, definendo l’episodio come una “gravissima mancanza di rispetto” non solo verso il suo Presidente, ma anche verso i tifosi e il club stesso. I dirigenti hanno evidenziato come questa situazione non rappresenti un episodio isolato, ma una serie di vessazioni arbitrali che sembrano colpire in modo particolare il loro presidente e la squadra neopromossa.
In un appello diretto al Presidente della FIP, Gianni Petrucci, la società ha chiesto un intervento immediato, confidando che non possa accettare una simile condotta nei confronti di chi si sta adoperando per il bene del basket italiano. Secondo le dichiarazioni ufficiali, il club teme che l’attività arbitrale possa essere influenzata da pregiudizi nei confronti di una squadra del Sud, attualmente al secondo posto in classifica.
L’arbitraggio di Lanzarini in futuro, senza pubbliche scuse, sarà considerato una grave offesa sia al club che all’intera regione Sicilia, un messaggio chiaro che la Trapani Shark desidera inviare affinché situazioni simili non si ripetano in futuro. La vicenda si sta rapidamente trasformando in un caso emblematico, non solo per il suo aspetto squisitamente sportivo, ma anche per le implicazioni etiche e morali che solleva nel panorama del basket italiano.