Futurismo: La polemica inaspettata tra Osho e Carpi | Chi sta realmente dietro la scelta delle opere?

Tensione alla Mostra sul Futurismo: Scambio di Accuse tra Palmaroli e Carpi

ROMA – L’inaugurazione della mostra "Il tempo del Futurismo", presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, non è trascorsa senza polemiche. Due figure centrali del dibattito, Federico Palmaroli, noto come Osho, e Giancarlo Carpi, ex membro del comitato scientifico, si sono incrociati in un momento di acceso confronto, sollevando interrogativi sull’operato e sulle dinamiche di selezione delle opere esposte.

“Tu hai detto a Report che sceglievo i quadri, non è vero”. Questa l’accusa di Palmaroli, che si è trovato a dover difendere la propria posizione rispetto alle affermazioni di Carpi. La tensione si è creato intorno alla questione di chi effettivamente avesse il potere di selezionare le opere in mostra. Carpi, cercando di giustificarsi, ha replicato: “Ma li sceglievi con noi”, evidenziando un malinteso che ha suscitato ulteriori reazioni.

Osho ha voluto chiarire il suo ruolo, affermando che “non ho mai scelto un quadro”, precisando che il suo contributo consistesse piuttosto in suggerimenti piuttosto che decisioni decisive. Questo punto è stato esemplificato dall’opera controversa "Il Pilota Aliluce" di Mino Delle Site, il cui posizionamento nella mostra è stato oggetto di discussione.

La conversazione, che ha preso piede in un contesto di presse e addetti ai lavori, non è solamente una questione personale; riflette la complessità e la delicatezza della curatela artistica. Palmaroli ha sottolineato che “l’importante è che sia venuta una bella mostra”, tentando di distogliere l’attenzione dalle polemiche individuali sul lavoro del comitato.

In un’ulteriore riflessione, Osho ha affermato: “Se mi dicessero che uno come me fa il curatore di una mostra direi ‘ma che c’entra questo’. Non avrei accettato io”, evidenziando come ci sia una netta distinzione tra curatela e semplice partecipazione. L’episodio mette in luce non solo le incomprensioni interne al team curatoriale, ma anche il peso della responsabilità artistica.

La mostra, fortemente voluta dal ministro Sangiuliano, intende rendere omaggio al Futurismo, un’importante avanguardia italiana. Tuttavia, le discussioni emerse al suo inizio potrebbero sollevare dubbi sulla trasparenza dei processi curatoriali coinvolti.

La querelle Osho-Carpi non si esaurisce qui, e le dichiarazioni fatte durante l’inaugurazione potrebbero avere ripercussioni più ampie sul mondo dell’arte contemporanea in Italia. Resta da vedere come questa situazione si evolverà e se influenzerà la percezione pubblica della mostra e del suo contenuto artistico.