Key box bocciate: la verità che cambia le regole del gioco nel turismo | Gli ospiti devono ora essere identificati di persona, ma perché?

Fermato l’uso delle key box per il check-in: il Viminale chiede identificazione di persona

Roma, 2 dicembre 2024 – Una nuova circolare del Ministero dell’Interno mette fine alla pratica del check-in automatizzato tramite key box negli alloggi destinati alla locazione turistica. Secondo la direttiva emanata dal capo della polizia, Vittorio Pisani, gli ospiti devono essere identificati di persona al momento del loro arrivo. Questa decisione rappresenta una svolta significativa in un dibattito che si è intensificato negli ultimi mesi, tra le richieste di maggiore sicurezza e la crescente domanda turistica nelle principali città italiane.

La questione è emersa nei contesti di Firenze, Roma e Napoli, città che, con il loro patrimonio artistico e culturale, stanno vivendo un innegabile boom turistico. Tale aumento della presenza turistica ha sollevato preoccupazioni tra amministratori e residenti, sempre più sensibili ai fenomeni dell’overtourism e delle possibili problematiche ad esso associate.

La sicurezza prima di tutto

La circolare del Viminale non si limita a criticare le key box, ma pone l’accento sui rischi per la sicurezza pubblica derivanti dall’identificazione remota degli ospiti. “La gestione automatizzata del check-in, senza un’identificazione diretta, rischia di compromettere la ratio della normativa di sicurezza”, afferma il documento. Con questa nuova disposizione, il Ministero sottolinea l’importanza di registrare le generalità degli ospiti per garantire una maggiore sicurezza, specialmente in vista delle celebrazioni del Giubileo del 2025.

Questa normativa si allinea con l’articolo 109 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che richiede una verifica puntuale tra la persona alloggiata e i documenti forniti. La mancanza di una procedura di identificazione diretta potrebbe infatti portare a situazioni pericolose, lasciando ignote le generalità delle persone presenti nelle strutture ricettive.

Conseguenze per gli operatori

Gli operatori del settore della locazione turistica si trovano ora a dover rivedere le proprie strategie. Con l’obbligo di identificare fisicamente gli ospiti, i gestori dovranno adattarsi a una nuova realtà, che richiede un ritorno a pratiche più tradizionali per la ricezione degli ospiti. Questa decisione potrebbe comportare un incremento dei costi operativi e una ristrutturazione delle procedure interne per garantire il rispetto delle nuove normative.

In un contesto in cui la sicurezza è diventata una priorità, il Viminale ha messo in chiaro che le misure devono essere “stringenti” e adeguate alle esigenze di un turismo in rapida crescita. Gli operatori dovranno quindi trovare un equilibrio tra l’efficienza operativa e il rispetto delle normative di sicurezza, senza compromettere la qualità del servizio offerto ai turisti.

Concludendo, la fine dell’era delle key box potrebbe segnare un’importante svolta nel modo in cui il turismo è gestito in Italia, dando maggiore importanza alla sicurezza e alla trasparenza nell’accoglienza. Una sfida che porterà a un ripensamento delle pratiche nel settore, con l’obiettivo di garantire un’ospitalità sicura e conforme alle normative.