Procedura di acquisizione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: una riunione per il futuro della collettività siciliana
PALERMO – Il 3 dicembre 2024 è stata una data cruciale per la lotta alla criminalità organizzata in Sicilia. Si è svolta, infatti, un’importante riunione operativa presso l’aula formazione di via Onorato, che ha visto la partecipazione del Direttore sanitario dell’ASP Palermo, Antonino Levita, e del Direttore amministrativo, Ignazio Del Campo. L’incontro, promosso dalla Segreteria generale della Regione Siciliana e dall’Assessorato Regionale della Salute, ha avuto come obiettivo centrale l’illustrazione delle procedure di acquisizione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, che possono essere utilizzati a beneficio delle istituzioni sanitarie regionali.
La riunione ha messo in luce l’importanza di trasformare beni confiscati in opportunità concrete per la comunità. Questo incontro, dal taglio operativa, ha rappresentato un passo significativo verso una gestione proficua di beni che, altrimenti, rimarrebbero inutilizzati. Il focus era sulle modalità di acquisizione di tali beni attraverso un’assegnazione in comodato d’uso, trasferiti dalla Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati (ANBSC) alla Regione Siciliana.
Hanno partecipato all’incontro anche rappresentanti della Segreteria Generale della Regione Siciliana, del Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica, e di altre Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione. Questa presenza congiunta evidenzia l’unità d’intenti per massimizzare il riutilizzo dei beni confiscati, contribuendo così al rafforzamento del sistema sanitario regionale.
La Sicilia detiene il primato con il numero più elevato di beni confiscati dallo Stato, rendendo tali iniziative non solo importanti ma anche necessarie per garantire che questi beni possano essere reintegrati nella società e impiegati per scopi pubblici. La riunione rappresenta un passo avanti verso un modello di sviluppo sostenibile, in cui il contrasto alla criminalità non si traduce solo in repressione, ma anche in opportunità di rinascita e riutilizzo a favore della collettività.