Rissa sfiorata in Consiglio regionale: il caos tra La Russa e Majorino
MILANO – Un’accesa discussione si è trasformata in un quasi scontro fisico durante la seduta del Consiglio regionale della Lombardia, dove il diverbio tra l’assessore romano Maria La Russa e il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino, ha portato alla sospensione dei lavori. L’incidente si è verificato durante la discussione di una mozione di censura nei confronti di La Russa, in un clima di tensione palpabile.
La controversia è iniziata quando La Russa ha lanciato provocazioni ai consiglieri di minoranza, affermando: “La vostra matrice sono gli anni Settanta e chi tirava pietre”. Queste affermazioni hanno immediatamente infiammato l’atmosfera, spingendo Majorino a reagire in modo impulsivo. Il capogruppo del Pd si è avvicinato al banco dell’assessore, strappandogli il microfono, il che ha scatenato un momento di caos, con urla e spintoni tra i due protagonisti.
Dopo l’improvviso collasso dell’ordine, i colleghi e i commessi sono intervenuti per separare i due, portando così alla decisione di sospendere immediatamente la seduta. Una situazione inaccettabile, che ha costretto l’ufficio di presidenza del Consiglio a prendere posizione. Sono state inviate “note formali” al presidente Attilio Fontana per esprimere la condanna per il comportamento di La Russa nei confronti di Majorino e per le sue dichiarazioni offensive.
La nota non si limita a criticare l’assessore alla Sicurezza, ma include anche una censura nei confronti di Majorino. Si fa riferimento al suo gesto di allontanare il microfono durante l’intervento di La Russa, circostanza che si è rivelata altrettanto inaccettabile, nonostante i richiami da parte della Presidenza.
Questa escalation di tensione mette in luce una situazione politica sempre piĂą instabile in Lombardia, dove il clima di confronto tra maggioranza e opposizione si surriscalda di giorno in giorno. ResterĂ da vedere quali misure deciderĂ di adottare il presidente Fontana, in risposta a questa situazione che ha coinvolto protagonisti di spicco della politica locale.
In un momento in cui la politica regionale è chiamata a confrontarsi con temi decisivi per il futuro della Lombardia, episodi come questo non fanno che aumentare l’attenzione del pubblico e la preoccupazione riguardo al dialogo democratico all’interno delle istituzioni.