Tavares lascia Stellantis con 100 milioni di euro | Gli operai ora lottano per 500 euro di tredicesima!

Tavares lascia Stellantis: operai divisi tra rassegnazione e rabbia
Il giorno dopo l’addio del direttore generale portoghese, i lavoratori degli stabilimenti italiani esprimono sentimenti controversi: festeggiamenti per la sua partenza e rimpianti per il passato.

TORINO – L’engagement degli operai Stellantis, che si estende da Mirafiori a Pomigliano, da Cassino a Cento, è caratterizzato da uno scenario difficile: solidarietĂ , cassa integrazione e stipendi ridotti a mille euro al mese. La notizia dell’addio di Carlo Tavares, il direttore generale “unico” della compagnia, ha colto gli operai italiani in uno stato di impotenza e incertezze future, abbinata alla volontĂ  di celebrare un cambiamento.

Questo addio arriva in un momento di profonda crisi per l’industria automobilistica, dove i lavoratori si trovano a fronteggiare un passato di speranze deluse e una spietata realtĂ  economica. “Mentre a lui potrebbero andare 100 milioni di euro di buonuscita, noi ci accontentiamo di 500 euro di tredicesima" commenta Giacomo Zulianello, operaio e delegato Fiom.

Marchionne e il passato luminoso
Le reazioni degli operai rispecchiano un senso di nostalgia per l’era di Sergio Marchionne, che, diversamente da Tavares, era noto per la sua presenza attiva nelle fabbriche e il suo coinvolgimento diretto con i lavoratori. Sabrina De Luca, addetta alla 500 elettrica presso Mirafiori, rammenta con affetto i momenti condivisi con Marchionne, sottolineando quanto fosse diverso l’approccio del manager italo-canadese: “Era una persona squisita, veniva spesso a parlarci e ci dava fiducia.”

La distribuzione ineguale delle risorse mette in evidenza le diverse realtĂ : mentre Tavares ha guadagnato stipendi faraonici, i lavoratori lottano per sopravvivere con salari erosi dalla cassa integrazione.

Impatto sull’occupazione e l’operativitĂ 
I dati parlano chiaro: dal 2014, oltre 11.500 lavoratori hanno abbandonato Stellantis, e le cifre non accennano a migliorare. Le fabbriche sono colpite da cali di produzione vertiginosi, con Mirafiori che ha registrato un crollo del 64,4% nel primo semestre. Le promesse di futuri modelli elettrici paiono lontane mentre i lavoratori continuano a vivere in una precarietĂ  costante.

“Era ora che se ne andasse," afferma Dario Candrilli, 46 anni, volto delle presse di Mirafiori, esprimendo la frustrazione di chi si sente abbandonato. Per lui e tanti altri, l’amministrazione di Tavares ha segnato un’era di nuove sfide, dove il lavoro è stato spesso delocalizzato all’estero e la qualitĂ  della vita è stata erosa.

Il futuro è incerto
“Spero di andare in pensione presto, perché qui non si vive più," è il grido disperato di Nino, 65 anni. La frustrazione si traduce in una mancanza di fiducia nei confronti della direzione aziendale e di un futuro che appare sempre più nebuloso.

In un’atmosfera di tensione e rassegnazione, molti operai si chiedono come un manager che ha contribuito a infliggere così tanti danni possa ricevere una buonuscita così generosa. “Un manager che porta danni all’azienda come ha fatto Tavares va penalizzato, non incentivato,” afferma con amarezza Nino.

Conclusioni
Mentre il futuro di Stellantis rimane avvolto nel mistero, gli operai assistono impotenti a un’alternanza di speranze infrante e progetti incerti. “Marchionne non avrebbe mai fatto la fusione con i francesi,” ripetono in coro, unendosi nel rimpianto per un passato in cui si sentivano parte integrante di un grande progetto. Nella precarietĂ  attuale, il mondo degli operai Stellantis attende, con il cuore in gola, l’evoluzione di una storia che sembra non finire mai di scriversi.