Un eco-reato ogni 18 minuti: il drammatico bilancio delle ecomafie in Italia
ROMA – In Italia, un eco-reato viene commesso ogni 18 minuti, un ritmo allarmante che si protrae da ben 30 anni. Secondo il rapporto Ecomafie di Legambiente, dal 1992 al 2023 sono stati registrati 902.356 illeciti ambientali, evidenziando un attacco costante e sottile alla salute del nostro ecosistema. Questo dato sorprendente si traduce in una media di 79,7 reati al giorno, pari a 3,3 reati ogni ora.
Durante la conferenza nazionale ‘Ambiente e legalità: insieme per il futuro’, organizzata con l’Arma dei Carabinieri e tenutasi presso la Scuola Ufficiali di Roma, sono stati presentati questi numeri inquietanti in presenza del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, e di altri esponenti delle istituzioni. Le ecomafie rappresentano un problema rilevante e in crescita, come dimostrano le 727.771 persone denunciate e oltre 224.485 i sequestri effettuati. La situazione richiede una risposta coordinata e incisiva.
Il triste primato della Campania emerge con forza da questo rapporto, essendo la regione con il numero più elevato di illeciti ambientali, tanto da occupare il primo posto sia nella classifica nazionale che in quella riguardante i reati nel ciclo illegale di cemento e rifiuti. Al contrario, la Lombardia si distingue come la prima regione del Nord per ecoreati, rendendo il fenomeno dei crimini ambientali una questione che tocca tutto il Paese.
Analizzando più a fondo, Legambiente ha censito 378 clan mafiosi, tutti attivamente coinvolti in questo mercato illegale legato all’ambiente. Il fatturato complessivo accumulato da questi gruppi è stimato in 259,8 miliardi di euro, una cifra che parla chiaro sulla gravità del problema e sull’influenza che la criminalità organizzata esercita su settori vitali come quello dei rifiuti e delle costruzioni.
In risposta a tale emergenza, Legambiente ha presentato un pacchetto di sei proposte concrete per migliorare la situazione. L’incontro ha visto anche il conferimento della medaglia della Presidenza della Repubblica, attribuita dal Presidente Sergio Mattarella, alle scuole premiate per i loro progetti di educazione alla legalità e alla tutela ambientale. Un chiaro segnale di quanto sia importante investire nelle nuove generazioni affinché possano diventare i custodi del nostro ambiente.
In conclusione, l’eco-reato in Italia non è solo un problema di giustizia, ma un tema che coinvolge direttamente la salute del nostro pianeta. Questi numeri devono servire da monito e stimolo per un’azione sinergica da parte delle istituzioni, della società e dei cittadini tutti, affinché la lotta contro le ecomafie diventi una priorità collettiva.