Il grande affare di Musk: ha speso più di 250 milioni di dollari per far eleggere Trump
ROMA – Un investimento faraonico, con un ritorno inaspettato. Elon Musk, l’uomo più ricco del pianeta, ha speso oltre 250 milioni di dollari nell’ultimo sprint per le elezioni presidenziali americane, puntando decisamente sulla vittoria di Donald Trump.
A rivelarlo sono stati i documenti depositati presso la Federal Election Commission, visionati dal New York Times, che sottolineano come questa cifra rappresenti solo una parte della spesa totale, la quale potrebbe rimanere nascosta per sempre. “Una cifra sbalorditiva per un singolo donatore”, commenta il Nyt, evidenziando come, nonostante le dimensioni del patrimonio di Musk, questo investimento possa avere un peso significativo negli sviluppi futuri della nuova amministrazione.
Tra le azioni più puzzolenti di Musk si trova l’investimento di 20 milioni di dollari in un super PAC intitolato a Ruth Bader Ginsburg, la defunta giudice liberale della Corte Suprema. Paradossalmente, questo gruppo ha cercato di presentare Trump come un candidato più moderato, sostenendo che le sue posizioni sull’aborto avessero affinità con quelle della Ginsburg. “Le grandi menti pensano allo stesso modo”, si leggeva in un annuncio, accompagnato da immagini di Trump e della giudice.
La strategia di Musk è stata chiara: convogliare la maggior parte del suo denaro nel super PAC principale, “America PAC”, attraverso tre consistenti assegni da 25 milioni di dollari nei frenetici giorni finali della campagna. Inoltre, il miliardario ha investito 40,5 milioni di dollari in assegni dedicati a un’iniziativa che premiava gli elettori indecisi impegnati a supportare la Costituzione.
Un’altra mossa significativa è stata la donazione di 4 milioni di dollari a America PAC il 12 novembre, una settimana dopo le elezioni, con la promessa di mantenere attivo il super PAC, concentrandosi sull’affermazione dei candidati repubblicani e sull’attacco ai procuratori progressisti.
Tuttavia, il quadro complessivo delle spese di Musk rimane indefinito. Il Nyt riporta che, oltre alle ingenti somme già menzionate, l’imprenditore ha erogato 12 milioni di dollari a due fondi dedicati a sostenere senatori repubblicani. Non si esclude nemmeno la possibilità di finanziamenti a entità non registrate, complicando ulteriormente la trasparenza delle sue operazioni.
In conclusione, la manovra di Musk rappresenta un capitolo significativo nella storia politica recente degli Stati Uniti, segnando un precedente su come un singolo individuo possa influenzare le dinamiche elettorali e le successive scelte politiche. A ogni modo, l’impatto di tali investimenti si vedrà nei mesi e negli anni a venire.