La nuova malattia congole na: un’emergenza sanitaria da tenere d’occhio
ROMA – Una nuova e misteriosa malattia proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo ha destato allerta tra l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e la comunità virologica internazionale. A novembre, si sono registrati 79 decessi, tutti tra adolescenti, con quasi 400 contagi totali, di cui la metà riguardanti bambini sotto i cinque anni. La situazione nella regione di Panzi, nel sud-ovest del Congo, è già stata definita “preoccupante” dalle autorità sanitarie locali.
Il virologo Roberto Burioni ha espresso preoccupazione sui social network riguardo questo sviluppo, sottolineando che, sebbene non sia il caso di far scattare il panico, è fondamentale prestare attenzione. “I virus si spostano molto velocemente”, ha avvertito Burioni, facendosi eco di timori legati a precedenti epidemie, come quella dell’Ebola. Anche il collega Matteo Bassetti ha condiviso la sua apprensione, aggiungendo che i sintomi della nuova malattia potrebbero essere simili a quelli influenzali.
Un quadro clinico allarmante caratterizzato da anemia. Diverse conferenze stampa hanno rivelato che i sintomi includono febbre alta, mal di testa severo e tosse, ma anche difficoltĂ respiratorie e anemia. Nelle strutture ospedaliere locali, infatti, si sono registrate 27 morti in ospedale legate a problemi respiratori e alla mancanza di trasfusioni di sangue.
La lotta contro questa malattia si complica ulteriormente dal contesto sanitario della regione di Panzi, dove il sistema sanitario è quasi inesistente e la malnutrizione infantile è un problema grave. Si tratta di una zona rurale remota, difficile da raggiungere, situata a circa 700 chilometri dalla capitale Kinshasa. Con oltre il 61% dei bambini malnutriti, le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, rendendo l’assistenza medica ancora più difficile.
Cosa si sa effettivamente sulla malattia? Gli esperti stanno attualmente indagando se si tratti di un’influenza stagionale o di un nuovo virus, escludendo per ora la possibilità che si tratti di Covid-19. Il paese, già colpito da un’epidemia di Mpox, ha visto dall’inizio del 2024 più di 30.000 nuovi casi e un migliaio di decessi, aggravando ulteriormente la già fragile situazione sanitaria.
La comunità internazionale guarda con attenzione a questi sviluppi, mentre l’Oms ha inviato squadre di esperti nella zona colpita. Resta da capire quali possano essere le cause della malattia, ancora non identificata, e quali misure si possano attuare per contenere il contagio e proteggere le popolazioni a rischio.
La speranza è che una comprensione più approfondita della situazione possa emergere nel prossimo futuro, per prevenire un’ulteriore diffusione e garantire la sicurezza delle comunità colpite.