Stellantis, operai in protesta: “Siamo disperati. Guadagni inaccettabili”
NAPOLI – La questione dei salari e dei licenziamenti nel settore automobilistico sta sollevando forti tensioni a Pomigliano d’Arco, dove i lavoratori di Trasnova hanno avviato un presidio davanti allo stabilimento Stellantis. Mauro Cristiani, segretario generale della Fiom di Napoli, ha acceso i riflettori su una disparità che ha dell’incredibile: l’amministratore delegato Tavares guadagna 516 volte più di un operaio, sollevando interrogativi sul senso di giustizia sociale in un momento di crisi.
Durante il presidio, i dipendenti hanno ricevuto notizie drammatiche: 97 lavoratori, fra Pomigliano, Mirafiori, Melfi e Piedimonte San Germano, sono stati informati della loro imminente licenziamento. Si tratta per lo più di operai con stipendi mensili tra i 1.500 e i 1.600 euro, forze lavoro essenziali in un clima di grande incertezza. Cristiani ha commentato: “Tavares ha soltanto fatto cassa e ceduto parti dello stabilimento, come nel caso di spazi ora occupati da una palestra. Questa situazione è eticamente sostenibile?”
La Fiom si oppone a qualsiasi proposta di ammortizzatori sociali, sostenendo che i lavoratori devono continuare le loro attività senza essere licenziati. Cristiani ha chiesto un incontro diretto con il Ministro Urso e il Presidente Meloni per affrontare la questione. “Non vogliamo che alla fine della fiera ci si presenti con un ammortizzatore sociale come soluzione. Questa crisi merita una risposta adeguata e non un semplice palliativo,” ha affermato.
Le testimonianze raccolte tra gli operai mettono in luce le difficoltà quotidiane. Pina, un’operaia che lavora in fabbrica dal 1989, ha raccontato la sua disperazione dopo aver ricevuto la lettera di licenziamento. “Non ci sono più certezze. Ogni giorno è una nuova lotta per il futuro mio e dei miei colleghi, molti dei quali hanno appena acceso un mutuo o hanno figli piccoli.”
In modo simbolico, i lavoratori hanno allestito un presepe e un albero di Natale davanti al presidio, decorato con fogli su cui sono annotati i nomi di chi è stato licenziato, rendendo visibili le loro storie personali in un momento di festa. "Nelle nostre case non c’è più serenità. Ci aspettavamo una soluzione, ma solo oggi è arrivato il colpo finale," ha dichiarato Pina, evidenziando l’impatto emotivo della situazione.
Il coro di protesta “Lavoro, lavoro, lavoro” ha risuonato durante la visita della segretaria del PD, Elly Schlein, a testimonianza di una mobilitazione che non sembra volersi fermare. La connessione tra le esperienze lavorative e le politiche aziendali è chiaramente in discussione, con gli operai che si interrogano su come un colosso come Stellantis possa giustificare tali disuguaglianze in un periodo di profonda crisi.
Le comunità e le istituzioni locali sono quindi chiamate a intervenire, per evitare che uno stabilimento storico come quello di Pomigliano d’Arco chiuda i battenti e per garantire un futuro dignitoso a tutti i lavoratori coinvolti.