Talebani vietano alle donne di studiare medicina | La salute afghana è in grave pericolo!

No alle donne in sanità: l’ennesimo divieto dei talebani in Afghanistan

L’Afghanistan si trova ancora una volta al centro di una drammatica notizia di esclusione sociale, con un nuovo divieto imposto dai talebani che riguarda l’accesso delle donne agli studi sanitari. A partire dal 3 dicembre, le autorità di fatto hanno vietato a tutte le donne di frequentare istituti di formazione professionale nel settore sanitario, escludendo quindi discipline cruciali come infermieristica, ostetricia e odontoiatria.

Questo nuovo provvedimento arriva a distanza di due anni dall’esclusione delle donne dall’Università, denunciata all’epoca come una grave violazione dei loro diritti. Le restrizioni non si limitano ai corsi di laurea, ma si estendono raccogliendo un totale di 18 diverse discipline sanitarie. La decisione ha già destato l’allerta di numerose organizzazioni internazionali, tra cui l’UNICEF, che temono gravi ripercussioni sulla salute delle donne e dei bambini in Afghanistan.

Catherine Russell, Direttrice generale dell’UNICEF, ha espresso il suo allarmismo riguardo a questa situazione, sottolineando come il divieto comprometta l’assistenza sanitaria essenziale per oltre metà della popolazione. Senza operatori sanitari donne, le donne afghane avranno minore accesso a cure prenatali e rischieranno di partorire in condizioni non sicure, mettendo a rischio la loro vita e quella dei loro bambini.

In questi giorni, i funzionari talebani hanno infatti convocato i presidi delle scuole di medicina, intimando loro di rispettare gli ordini dall’alto. Questa manovra non è solo una questione di accesso all’istruzione, ma rappresenta anche un ritorno a pratiche che privilegiano la medicina tradizionale, compromettendo ulteriore l’efficacia del sistema sanitario nazionale.

Russell ha sottolineato che tale divieto, se confermato, non solo interromperebbe l’istruzione medica delle donne, ma avrà anche ripercussioni devastanti sulla salute pubblica, aggravando una già precaria situazione per il sistema sanitario afgano, fortemente in crisi e con una significativa carenza di personale qualificato.

La comunità internazionale guarda con preoccupazione a questi sviluppi, attendendo risposte dai talebani e auspicando che le autorità tornino sui loro passi per garantire a tutte le donne il diritto a un’istruzione adeguata e al libero esercizio delle loro professioni. Come enfatizzato da Russell, “il futuro del sistema sanitario afghano dipende dalla piena partecipazione di professionisti medici uomini e donne”.