Codice della Strada: Salvini chiede maggiore attenzione per i pazienti in cura con sostanze psicotrope
7 dicembre 2024 – Alla vigilia dell’entrata in vigore del decreto sicurezza stradale, il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha inviato una lettera ai ministri di Interno e Salute, Matteo Piantedosi e Orazio Schillaci, nonché al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Il tema centrale del comunicato riguarda la tutela dei soggetti in cura con sostanze psicotrope, in particolare la cannabis terapeutica.
La nuova norma, che entrerà in vigore il 14 dicembre, prevede una modifica organica del Codice della strada e incide sull’articolo 187, che sanziona la guida sotto l’effetto di droghe. Questa riforma nasce da un confronto ampio con le associazioni di categoria e i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, e introduce un cambiamento significativo: la sola presenza di sostanze stupefacenti nell’organismo comporterà la punibilità , a prescindere dall’effettivo stato di alterazione del conducente.
Fino ad oggi, infatti, i conducenti erano sanzionabili solamente se si dimostrava lo stato di alterazione, una condizione difficile da provare in situazioni reali. Salvini ha sottolineato l’importanza di tutelare i cittadini che seguono terapie farmacologiche e ha chiesto la creazione di un tavolo di lavoro ad hoc.
L’obiettivo del tavolo sarà quello di stabilire eventuali deroghe e creare una disciplina di dettaglio che permetta di interpretare le situazioni di non sanzionabilità . Tale interpretazione dovrebbe basarsi su certificazioni rilasciate dai medici curanti, che garantiscano che il trattamento farmacologico non pregiudichi l’idoneità alla guida del paziente.
In conclusione, questa iniziativa mira a bilanciare la sicurezza stradale con la necessità di proteggere i diritti dei pazienti che si trovano ad affrontare terapie mediche. Il discorso attorno al decreto sicurezza stradale e alle modifiche proposte è appena iniziato e potrebbe avere ripercussioni significative sulla vita di molti cittadini italiani. L’approccio collaborativo tra ministeri e professionisti della salute rappresenta, infatti, un passo fondamentale verso un sistema più equo e responsabile.