Siria: Un governo di transizione guidato da un ex leader di un gruppo armato | È davvero un nuovo inizio o una potenziale trappola?

In Siria si forma il governo ad interim, Francia e Germania: “Pronti a collaborare”

In un momento cruciale per la Siria, dopo decenni di governo autoritario da parte della famiglia Assad, è stato annunciato un nuovo governo ad interim. Mohammed Al-Bashir, ingegnere ed ex leader del Governo di Salvezza, è stato designato primo ministro. Questo avviene in un contesto di profondi cambiamenti dopo la presa di Damasco da parte delle forze ribelli, tra cui l’Hayat Tahrir Al-Sham (Hts).

La nomina di Al-Bashir è stata accettata, seppur forzatamente, dal deposto primo ministro Mohammed Ghazi al-Jalali, il quale è stato arrestato in un hotel dai combattenti ribelli. In un discorso alla nazione, il nuovo governo ha espresso la propria determinazione nel lavorare per il benessere del popolo siriano e per la salvaguardia delle risorse economiche del paese.

IL SOSTEGNO DI FRANCIA E GERMANIA

L’importanza di questo nuovo assetto politico non è sfuggita agli osservatori internazionali. Francia e Germania hanno già espresso la loro disponibilità a collaborare con il governo di transizione. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, sottolineando che sono “pronti a lavorare insieme ai nuovi governanti sulla base dei diritti umani fondamentali e della protezione delle minoranze etniche e religiose”. Hanno inoltre condannato le “terribili sofferenze” causate dal regime di Assad al popolo siriano e i “ingenti danni” inflitti al paese.

Questa apertura verso il nuovo governo si tradurrà in un sostegno dell’Unione Europea per la Siria, un tema che sarà discusso in coordinamento con altri partner della regione, come già avvenuto con l’Italia, che ha sospeso le procedure di richiesta d’asilo per i rifugiati siriani.

LA POSIZIONE DI LONDRA

Mentre le altre capitali europee mostrano disponibilità al dialogo, Londra mantiene una posizione più cauta. Secondo quanto riportato dalla stampa britannica, il governo di Keir Starmer sta considerando la possibilità di rimuovere Hayat Tahrir Al-Sham dalla lista dei gruppi terroristici. Tuttavia, Starmer ha dichiarato che sarebbe “troppo presto” per compiere un simile passo, ricordando come in passato situazioni simili non abbiano portato a miglioramenti duraturi.

L’Hts è stato inserito nella black list britannica nel 2017 per i suoi legami con la milizia jihadista di Al-Qaeda, evidenziando le complessità e le incertezze che caratterizzano la situazione siriana attuale.

In sintesi, l’istituzione di un governo ad interim in Siria segna una potenziale svolta nella lunga crisi del paese, ma non mancano le sfide. Come procederà la comunità internazionale e quale sarà l’effettivo impatto di questo nuovo governo rimane da vedere.