Ignazio La Russa canta “Azzurro” e si fa la foto con Babbo Natale | Il presidente del Senato sta davvero cambiando il volto della politica italiana?

Atreju, La Russa si esibisce e affronta il futuro della politica italiana

ROMA – Al Circo Massimo, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha animato la manifestazione Atreju con una performance musicale che ha sorpreso i presenti. In diretta dal noto studio radiofonico ‘In onda’, il politico non ha esitato a cantare “Azzurro”, definito da lui stesso “il vice inno d’Italia”, in un clima di festa e convivialità.

“Il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me…” ha intonato La Russa, imitato in un gesto che ha strappato sorrisi e applausi dal pubblico accorso. In segno di legame con l’atmosfera natalizia, il presidente del Senato si è anche fatto immortalare mentre interagiva con Babbo Natale e si concedeva una caramella, sottolineando l’importanza di momenti di leggerezza anche in un contesto politico carico di tensioni.

Durante l’evento, La Russa ha affrontato anche tematiche più serie come il presidenzialismo e i referendum, rispondendo a Peter Gomez. “Tornare al presidenzialismo visto che non si è trovata una convergenza con l’opposizione? È un’ipotesi che prendiamo in considerazione” ha dichiarato, rimarcando come il tema sia all’ordine del giorno nel dibattito politico italiano.

Nel dialogo, ha poi aggiunto una riflessione sulla questione dei ribaltoni politici: “Se devo esprimere un’opinione deduco che non si arriverà mai a un secondo premier”, chiarendo che la validità di un governo non può essere giudicata solo da questa norma.

Infine, La Russa ha toccato il tema del referendum, esprimendo una preferenza personale ma mantenendo una posizione neutra: “Preferisco andare a votare piuttosto che invitare i cittadini ad andare al mare. Ma non credo ci sia una tecnica buona o cattiva, resto neutro”.

Con queste parole, il presidente del Senato ha tracciato un quadro delle possibili future evoluzioni politiche, assieme a momenti di svago e convivialità, dimostrando come anche la politica possa trovare spazi per la leggerezza e l’interazione umana. Atreju, dunque, si conferma come un palcoscenico non solo per le idee ma anche per la cultura e il divertimento collettivo.