Ruffini lascia l’Agenzia delle Entrate: “Il clima è cambiato, non siamo estorsori di un pizzo di Stato”
ROMA – Con un annuncio sorprendente, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha rassegnato le dimissioni, spiegando che il cambiamento del clima politico e sociale lo ha spinto a fare questo passo. In un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Ruffini ha dichiarato: “Il clima è cambiato. Non scendo in politica, ma rivendico il diritto di parlare.”
Le sue dimissioni giungono dopo un periodo di polemiche, scatenate da un suo intervento al convegno organizzato presso l’Università Lumsa di Roma. Durante questo evento, alcuni hanno interpretato le sue parole come un possibile avvicinamento alla politica. Ruffini, discendente di una storica famiglia politica, ha precisato: “Non condivido il chiacchiericcio che scambia la politica per un gioco di società .”
In un passaggio significativo della sua dichiarazione, Ruffini ha sottolineato il suo impegno nel rispettare le leggi e il mandato ricevuto, affermando: “Il senso più profondo dello Stato è questo: essere al di sopra delle parti, servire il bene comune.” L’ex direttore ha espresso la sua frustrazione per il modo in cui è stata percepita la sua funzione, affermando che, per la prima volta, il suo ruolo è stato ridotto a una caricatura che lo vedeva come un estorsore, contribuendo a demonizzare l’operato del fisco.
Ruffini ha anche messo in evidenza i risultati ottenuti durante il suo incarico, parlando di un “calo dell’evasione del 30%” e di un record di recuperi, che hanno superato i 31 miliardi di euro in un solo anno. Ha ribadito che “se tutti contribuissimo in ragione della nostra condizione economica, tutti pagheremmo meno”, e ha avvertito che la demonizzazione del fisco colpisce il cuore dello Stato.
“Chi pensa che la politica sia fatta per occupare posti non le dà il mio stesso significato,” ha dichiarato, rifiutando l’idea che la politica possa essere vista come un semplice gioco di potere. Per Ruffini, il vero significato della politica risiede nel servire la comunità , un valore che ha cercato di incarnare nel suo ruolo.
Con la sua partenza dall’Agenzia delle Entrate, un capitolo significativo si chiude, mentre lui lascia aperta la strada a una riflessione più profonda sul rapporto tra evasione fiscale e Stato. “Se i soldi non bastano mai, mi farei qualche domanda sul modo in cui vengono spesi,” ha concluso, lasciando un chiaro messaggio alla classe politica e ai cittadini: la necessità di una gestione più oculata e responsabile delle risorse pubbliche.
Le dimissioni di Ruffini segnano un momento cruciale in un dibattito sempre più acceso sulla tassazione e sulla pubblica amministrazione in Italia, lasciando molti interrogativi sulla direzione futura dell’Agenzia delle Entrate e sul ruolo del fisco nella società .