Assad rivela il suo piano segreto prima della caduta | La verità dietro il suo rifiuto di arrendersi sorprende tutti!

Siria, l’Ultimo Giorno di Assad Presidente: “Mai Pensato alla Resa”

In un colpo di scena drammatico, il presidente siriano Bashar Al-Assad ha descritto la sua fuga da Damasco nel caos della guerra, affermando di non aver mai valutato l’idea di dimettersi o di cercare rifugio. Le dichiarazioni sono emerse tramite il suo canale Telegram, mentre il regime affrontava una crescente pressione da parte delle forze ribelli e terroristici.

Il Percorso Verso Khmeimim

Tra il 7 e l’8 dicembre, Assad ha compiuto un viaggio significativo e simbolico dalla capitale siriana a Khmeimim, base aerea russa nella regione di Latakia, nota per essere il bastione della famiglia Al-Assad. Secondo quanto riportato, Assad ha coordinato il ritiro dell’esercito, che si trovava ormai in una situazione precaria. Egli ha dichiarato: “Quando le forze terroristiche hanno infiltrato Damasco, mi sono trasferito a Latakia in coordinamento con i nostri alleati russi.”

All’arrivo a Khmeimim, Assad ha potuto constatare la gravità della situazione: “Era chiaro che le nostre forze si erano completamente ritirate da tutte le linee di battaglia e che le ultime posizioni dell’esercito erano cadute.” Queste parole pongono l’accento sulla fragilità del regime, ora all’ombra di anni di conflitto e incertezze.

Nessuna Resa per Assad

Nonostante la disperazione della situazione, Assad ha ribadito la sua determinazione a combattere. “In nessun momento ho preso in considerazione l’idea di dimettermi o cercare rifugio”, ha affermato, sottolineando la sua convinzione di dover affrontare l’“assalto terroristico” fino alla fine. Le sue parole suggeriscono un presidente deciso a mantenere il controllo, almeno a parole, nonostante il disastro in atto.

Un Futuro Incerto

Ma cosa riserva il futuro per Assad e per la Siria? Con la perdita del controllo su Damasco e l’avanzata dei ribelli di Hayat Tahrir Al-Sham e altre milizie, il panorama politico e militare del paese è diventato sempre più complesso. Secondo alcune fonti, la Russia ha concesso asilo ad Assad per “ragioni umanitarie”, ma resta da vedere quale sarà il destino finale del leader siriano e quali conseguenze avrà sul conflitto in corso.

I battiti della guerra continuano a risuonare in Siria, mentre il regime di Assad si trova ora in una posizione vulnerabile, circondato da nemici e alleati incerti. In questi ultimi giorni da presidente, il futuro del paese e della sua leadership rimane avvolto nell’incertezza.