Medici costretti a prostituirsi | La verità scioccante sulla crisi in Myanmar che nessuno osa raccontare!

Il Myanmar in crisi: Medici costretti alla prostituzione per sopravvivere

Nel febbraio del 2021, un colpo di Stato militare ha segnato l’inizio di una catastrofe economica e sociale senza precedenti in Myanmar. Oggi, la nazione è ridotta in miseria, con quasi la metà della popolazione che vive in condizioni di povertà, secondo i dati della Banca Mondiale. La pandemia aveva già messo in ginocchio il Paese, ma la situazione è ulteriormente degenerata, con un tasso di inflazione che ha raggiunto il 26% e interruzioni di energia che bloccano il normale svolgimento delle attività economiche.

In questo contesto di devastazione, molte donne, incluse professioniste altamente qualificate come medici, infermiere e insegnanti, sono state costrette a entrare nel lavoro sessuale come ultima risorsa per la sopravvivenza. Storie come quella di May, una giovane di 26 anni e aspirante medico che ora lavora come prostituta a Mandalay, mettono in luce questa drammatica realtà. May, con un padre gravemente malato e uno stipendio mensile di soli 415 dollari, ha affermato: "È difficile accettare che, nonostante tutti i miei anni di studio per diventare medico, ora sto facendo questo tipo di lavoro solo per arrivare a fine mese."

L’aumento vertiginoso del costo della vita ha colpito duramente la popolazione. Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerca sulla Politica Alimentare, il costo di un pasto tipico è aumentato del 160%. Zar, un’ex infermiera, racconta di come si sia trovata senza lavoro dopo che il suo ospedale è stato chiuso dal governo. Costretta a diventare una "date girl", ha rivelato: “Mi sento un po’ in colpa a fare questo lavoro. Non è che mi piaccia, è solo una necessità.” Nonostante guadagni ora circa 80 dollari a notte, molto più di quanto facesse precedentemente, la sua esperienza è segnata dalla sofferenza.

La crisi economica ha reso ancora più difficile la situazione per le donne, già svantaggiate nel mercato del lavoro. Le donne in Myanmar guadagnano in media il 40% in meno rispetto agli uomini e il tasso di disoccupazione femminile è notevolmente superiore. Su, un’ex dottoressa di 28 anni, ha raccontato di aver esaurito tutti i risparmi e di aver dovuto ridurre i pasti prima di inviare foto di nudo per cercare clienti. “Volevo diventare una pediatra e aiutare i bambini, ma il colpo di Stato e la situazione finanziaria della mia famiglia non mi hanno lasciato altra scelta,” ha affermato, descrivendo quanto fosse lontana dalla vita che aveva sognato.

La prostituzione, sebbene illegale in Myanmar, è diventata un’alternativa per molte donne in una nazione in cui la disperazione economica annulla qualsiasi altra opportunità. Le donne arrestate per il lavoro sessuale si trovano spesso a dover pagare tangenti per ottenere la libertà, ma la crisi del Paese le spinge a correre questo rischio.

Per il momento, la speranza di un futuro migliore si affievolisce ogni giorno di più. La giunta militare mantiene il controllo su gran parte del Paese, dove il lavoro sessuale si è diffuso in karaoke bar, nightclub e hotel. Per donne come May, Zar e Su, la lotta per la sopravvivenza si svolge in un contesto sempre più precario, e le prospettive di miglioramento sono ormai una chimera lontana.