Svolta per Gaza? Negoziati sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele di fronte a nuove speranze
Di Alessandra Fabbretti
Roma – I recenti sviluppi dei negoziati in corso a Doha tra Israele e Hamas stanno suscitando un misto di ottimismo e cautela della comunità internazionale. Secondo un comunicato rilasciato dall’organizzazione palestinese, i colloqui si stanno svolgendo in un clima definito “serio e positivo” grazie ai mediatori del Qatar e dell’Egitto. Le basi per un accordo di cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri potrebbero essere finalmente alla portata, con condizioni che dovrebbero escludere nuove imposizioni da parte delle autorità israeliane.
L’evolversi della situazione a Doha marca un cambiamento significativo rispetto a situazioni precedenti. L’ultima visita di David Barnea, capo del Mossad, e le recenti dichiarazioni del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, accentuano le possibilità di un’intesa mai stata così vicina. Tuttavia, rimangono delle incognite legate alle dinamiche interne del governo israeliano, dove le divergenze sull’approccio nei confronti di Hamas continuano a persistere.
Dal 7 ottobre 2023, data che ha segnato l’inizio di una intensa escalation di violenza, la situazione in Gaza è stata tragica. In quel giorno, oltre 1200 persone sono rimaste uccise e circa 240 sono state catturate come ostaggi. Attualmente, un centinaio di questi ostaggi rimangono prigionieri, mentre il numero di palestinesi deceduti ha superato le 44.000 unità, con oltre 100.000 feriti e un’evacuazione forzata di quasi il 90% della popolazione della Striscia.
Soddisfazione e ottimismo sono espressi anche dagli Stati Uniti, con il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, che ha dichiarato che “ci stiamo avvicinando a un accordo, ma il nostro ottimismo deve rimanere cauto”. Le esperienze passate hanno mostrato come questi momenti di attesa possano essere fragili, ed è quindi essenziale monitorare l’evoluzione della situazione.
Mentre i colloqui sembrano prendere slancio, le notizie dal campo rimangono drammatiche. Gli attacchi aerei israeliani continuano nel nord della Striscia di Gaza: un bombardamento a Beit Lahiya ha causato la morte di almeno 15 palestinesi e ha intrappolato molte altre persone sotto le macerie. Questa località, insieme ad altre aree, subisce un assedio da più di 60 giorni, complicando ulteriormente la già precaria situazione umanitaria.
In questo clima di incertezze e tensioni, le dichiarazioni ufficiali potrebbero non bastare a fermare la violenza, e il percorso verso un cessate il fuoco e una soluzione duratura appare tortuoso e pieno di insidie. La comunità internazionale guarda con attenzione gli sviluppi, consapevole che questa potrebbe essere una delle ultime opportunità per evitare una ulteriore escalation del conflitto.