Arrestato un cittadino uzbeko per l’uccisione del generale russo
Roma – Un cittadino uzbeko di 29 anni è stato arrestato a Chernoye, nel distretto di Balashikha, Mosca, per il sospetto coinvolgimento nell’omicidio del generale russo Igor Kirillov. Kirillov, noto per il suo ruolo nel dipartimento dell’esercito incaricato della difesa contro radiazioni e agenti chimici e biologici, è stato ucciso insieme al suo assistente in un attentato avvenuto mentre erano in strada.
Le indagini condotte dal Servizio di Sicurezza Federale Russo (Fsb) hanno rivelato che il giovane uzbeko sarebbe stato reclutato dai servizi di intelligence ucraini. Secondo quanto riportato, l’indagato avrebbe ricevuto indicazioni dettagliate e una promessa di ricompensa di 100mila dollari, oltre a un viaggio in uno dei paesi dell’Unione Europea.
L’arma utilizzata nell’attacco è stata un ordigno improvvisato costruito su uno scooter elettrico, che è esploso quando il generale e il suo assistente si trovavano nelle vicinanze. Questo evento è avvenuto appena un giorno dopo che i procuratori ucraini avevano accusato Kirillov di autorizzare l’uso di armi chimiche nel conflitto in Ucraina, condannandolo in contumacia per il suo coinvolgimento in operazioni che hanno visto l’impiego di oltre 4.800 ordigni chimici, tra cui le letali granate K-1.
Il Servizio di Sicurezza Ucraino (SBU) ha sottolineato che tali atti rappresentano una violazione grave delle convenzioni internazionali. A seguito della triste notizia, l’Fsb ha avvertito che i membri dei servizi segreti ucraini coinvolti nell’organizzazione dell’attacco terroristico verranno identificati e puniti di conseguenza.
Questa vicenda mette in luce l’attuale clima di tensione tra Russia e Ucraina, dove il conflitto prosegue con accuse e violazioni dei diritti internazionali che si intensificano. Le conseguenze di questo evento potrebbero avere un impatto significativo sulle già fragili relazioni tra i due paesi, suscitando ulteriori preoccupazioni a livello geopolitico.