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Pensioni, il Fondo ‘Fon.Te.’ chiude il 2024 con oltre 6 miliardi di patrimonio
Il Fondo pensionistico Fon.Te. ha riportato risultati significativi nel 2024, evidenziando la sua forza nel settore della previdenza complementare. Presentata la Relazione annuale al Senato, l’analisi del bilancio rivela dati per certi aspetti incoraggianti per lavoratori e aziende.
ROMA – La pensione è un tema che preoccupa molti italiani, e i risultati recenti del Fondo pensionistico Fon.Te. non fanno che confermare l’importanza della previdenza complementare. Il Fondo chiude il 2024 con un patrimonio che supera i 6 miliardi di euro, registrando un incremento del 13% rispetto all’anno precedente. Tale crescita è accompagnata da un aumento di iscritti che ha raggiunto oltre 290mila, con 19mila nuove adesioni.
Un successo significativo è rappresentato dall’attività di investimento del Fondo, che ha allocato oltre 30 milioni di euro in venture capital italiano e 130 milioni nei Fondi di Investimento Alternativi internazionali. Nel 2024, il capitale erogato ha superato i 270 milioni di euro, beneficiando più di 22mila aderenti.
La Relazione annuale, che è stata presentata al Senato, ha visto la partecipazione di importanti figure politiche come Maurizio Grifoni, Presidente del Fondo, e il Sottosegretario Claudio Durigon. Durante l’evento sono state discusse anche le proposte per rafforzare la previdenza complementare nel contesto socioeconomico attuale, evidenziando come il Fondo rappresenti un’opportunità per il futuro pensionistico di molti lavoratori.
“Il 2024 è stato un anno estremamente positivo per il Fondo pensione Fon.Te.”, ha dichiarato Anna Selvaggio, Direttore generale del Fondo. Questo commento riassume l’ottimismo che permea la Relazione. In effetti, il Fondo Fon.Te., che dal 1996 gestisce la previdenza complementare per il settore terziario, ha esteso il suo raggio d’azione anche ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi dal 2022, segnando un passo importante verso la modernizzazione del sistema previdenziale.
Un aspetto che spicca è la rappresentanza di genere: quasi il 50% degli associati sono donne, una statistica positiva in un contesto in cui molte donne continuano a essere sottorappresentate nel mercato del lavoro. Tuttavia, il Fondo si trova ad affrontare sfide significative, come la necessità di informare e coinvolgere maggiormente i giovani lavoratori, che attualmente rappresentano solo un quarto degli iscritti.
In una recente indagine, l’88,2% dei lavoratori del settore terziario ha espresso preoccupazione riguardo alla propria vita pensionistica, evidenziando la necessità di maggiore consapevolezza e informazione. Il Fondo intende introdurre nel 2025 un meccanismo di “life cycle” per adattare le scelte di investimento al ciclo di vita degli iscritti, rendendo la previdenza ancora più accessibile e personalizzata.
Il Sottosegretario Durigon ha sottolineato l’importanza della previdenza complementare come strumento necessario per il futuro, dichiarando: "Dare l’opportunità di un’uscita anticipata ai lavoratori rappresenta un cambiamento culturale significativo". Questa affermazione mette in risalto la volontà di evolvere il sistema pensionistico italiano, rendendolo più flessibile e rispondente alle esigenze attuali.
Le sfide non mancano: la crisi economica degli ultimi anni ha reso le carriere discontinue e il lavoro povero problematiche da affrontare con urgenza, specialmente per le donne. “Occorre promuovere una maggiore informazione e rafforzare la contrattazione”, sono state le parole di Gabriele Fiorino, Segretario nazionale UILTuCS, evidenziando la necessità di un impegno continuo per rendere la previdenza complementare una scelta vantaggiosa per tutti.
In conclusione, il 2024 si chiude con un bilancio positivo per Fon.Te., ma è chiaro che la strada da percorrere è ancora lunga. Con progetti ambiziosi per il futuro, il Fondo si pone come strumento chiave per garantire un futuro pensionistico più dignitoso ai lavoratori di oggi e di domani.