Ghali rompe il silenzio | Perché i colleghi non lo hanno sostenuto quando contava davvero?

La Reazione Silenziosa di Ghali al Sostegno dei Cantanti a Tony Effe

Roma, 19 dicembre 2024 – La recente esclusione di Tony Effe dal Capodanno di Roma ha scatenato un’onda di solidarietĂ  da parte di diversi artisti italiani, ma ha anche messo in luce un’assenza notevole: il silenzio di molti colleghi in situazioni analoghe. Tra questi, spicca la figura di Ghali, il rapper che, in passato, aveva attirato l’attenzione per il suo intervento al Festival di Sanremo, dove ebbe il coraggio di lanciare un appello drammatico: “Stop al genocidio.”

Il post di Ghali, apparso su Instagram, ha rimarcato quanto accaduto a febbraio 2024, quando affrontò il tema del conflitto a Gaza. Mentre il rapper condivideva un’immagine di sé e del pupazzo alieno Rich Ciolino, gli applausi che lo seguirono furono accompagnati da un assordante silenzio da parte di molti dei suoi colleghi. Solo pochi artisti, come Dargen D’Amico, si erano uniti a lui per chiedere un cessate il fuoco, senza ricevere un’adeguata risposta dal panorama musicale italiano.

La situazione di Tony Effe, al contrario, ha visto un’ampia mobilitazione. Artisti di spicco come Emma Marrone, Lazza e Vasco Rossi si sono esposti sui social per denunciare la censura, creando un contrasto netto rispetto al silenzio che circondava il messaggio di Ghali a inizio anno. Selvaggia Lucarelli ha commentato su Instagram: “Sul silenzio dei colleghi in altre circostanze Ghali ha ovviamente ragione.” Questo richiamo mette in evidenza un’ipocrisia che molti utenti hanno attestato nei commenti a supporto di Ghali.

Un messaggio condiviso da un utente recita: “Ghali ha postato questo frame per far prendere consapevolezza agli altri colleghi su cosa significhi realmente schierarsi contro la censura.” Questo fa riflettere profondamente sull’autenticità del sostegno che gli artisti ricevono, a seconda delle circostanze.

La storia di Ghali non è isolata. Anche Dargen D’Amico, dopo il suo intervento a Sanremo, trovò resistenti alla discussione alcuni ambienti televisivi. “Ci vorrebbe troppo tempo per affrontare determinate tematiche,” disse Mara Venier nel tentativo di interrompere un discorso su migranti e conflitti. Questo comportamento evoca una cultura che evita i discorsi complessi, preferendo rimanere nel confortevole regno dell’intrattenimento.

Le reazioni a questo tema sembrano riflettere una frustrazione collettiva nel panorama musicale italiano. “Sono deluso da tanti artisti italiani che hanno la penna per dire qualcosa,” scrisse Ghali. Questa lamentela evidenzia una mancanza di coerenza tra il supporto pubblico e le posizioni prese in privato.

Anche il mondo dei social ha visto la nascita di polemiche sul significato della "solidarietà". Ginevra Lamborghini ha messo in discussione il valore delle affermazioni pubbliche in difesa di Tony Effe, insinuando che ci si gira dall’altra parte quando si tratta di questioni di sostanza.

La situazione attuale invita a riflettere profondamente sui valori di solidarietà e coerenza, ponendo interrogativi su come gli artisti scelgano di esporsi pubblicamente a favore di una giusta causa, e quale messaggio inviano al loro pubblico quando il confronto diventa critico e scomodo. In un mondo musicale ricco di voci forti, il silenzio può parlare tanto quanto le parole.