Il ministro Valditara rivela: “Lagioia ha rifiutato le scuse” | È davvero un martire del sistema?

Controversia tra Valditara e Lagioia: le accuse del Ministro dell’Istruzione

ROMA – La tensione tra il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e lo scrittore Nicola Lagioia non accenna a diminuire. In un’intervista rilasciata a La Stampa, Valditara ha espresso chiaramente la sua intenzione di non ritirare la querela nei confronti di Lagioia, sostenendo che le offese subite richiedono una riparazione adeguata.

Il Ministro ha voluto sottolineare la distinzione tra critica politica e offesa, affermando che “ogni persona corretta” deve saper distinguere tra le due. “Il diritto di critica è sacrosanto, mentre l’ingiuria è una violazione del principio di rispetto della persona,” ha dichiarato Valditara, evidenziando come, secondo lui, vi sia una tendenza da parte di certi esponenti politici e giornalisti a confondere le due cose.

Lagioia, dal canto suo, avrebbe rifiutato la mediazione proposta da Valditara, che si sarebbe accontentato semplicemente delle scuse. “In quella sede mi sarebbero bastate le sue scuse,” ha spiegato il Ministro, aggiungendo che Lagioia ha dichiarato di non aver ricevuto la comunicazione della mediazione. “Come risulta dagli atti, la raccomandata è stata regolarmente spedita,” ha precisato, mettendo in discussione la versione dello scrittore.

La querela da parte di Valditara farà dunque seguito a una causa civile, con una richiesta di risarcimento piuttosto modesta: 20 mila euro, che il Ministro ha promesso di devolvere a scuole che offrono programmi di recupero per giovani immigrati che hanno difficoltà con la lingua italiana.

Nel prosieguo dell’intervista, il Ministro ha voluto difendere il contenuto del tweet che ha scatenato la polemica, affermando che tre illustri linguisti hanno confermato la correttezza grammaticale del suo messaggio. “Fra questi, addirittura il presidente onorario della Crusca,” ha affermato Valditara, respingendo le critiche di Lagioia che lo accusava di non conoscere l’italiano.

“L’affermazione di Lagioia appare come un’offesa gratuita e falsa,” ha aggiunto, volendo chiarire di non essere un potente che perseguita un innocente. “Non controllo la magistratura, non uso soldi pubblici, ma pago di tasca mia,” ha dichiarato, sottolineando così le sue motivazioni personali e professionali in questa vicenda.

Il Ministro ha concluso l’intervista esprimendo la sua fiducia nel sistema giudiziario: “Se si ha fiducia nella magistratura non vedo il problema. Lagioia potrà dimostrare le sue ragioni.” La controversia continua a suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica, con implicazioni che si estendono oltre la semplice disputa legale, toccando temi più ampi riguardanti la libertà di espressione e il rispetto reciproco nel dibattito politico.