Israele ha tagliato l’acqua a Gaza | È davvero un genocidio?

Israele accusato di aver tagliato l’acqua potabile a Gaza: HRW parla di crimine contro l’umanità

Roma – Secondo un recente rapporto di Human Rights Watch (HRW), le autorità israeliane hanno “tagliato” intenzionalmente l’acqua potabile a Gaza, una misura che potrebbe essere qualificata come un atto di genocidio e sterminio. La denuncia, rilanciata dal Guardian, si concentra sugli attacchi israeliani alle infrastrutture idriche durante gli ultimi 14 mesi di conflitto, evidenziando un’apparente volontà di distruggere deliberatamente le risorse idriche fondamentali per la popolazione palestinese.

L’organizzazione umanitaria ha descritto come le conseguenze di queste azioni siano devastanti, costringendo migliaia di cittadini a utilizzare fonti d’acqua contaminate, con il risultato di epidemie letali, specialmente tra i bambini. “Uno sterminio deliberato” è la definizione usata nel rapporto, che sottolinea la grave crisi sanitaria in corso a Gaza.

HRW ha accusato Israele di sabotare gli impianti di trattamento delle acque reflue e di ostacolare le operazioni di riparazione, contribuendo a una drastica riduzione della fornitura di acqua, elettricitĂ  e carburante. Dati e immagini satellitari hanno rivelato la distruzione di pannelli solari e di riserve idriche, e video diffusi sui social media mostrano esplosioni di infrastrutture idriche attribuite alle Forze di Difesa Israeliane. Queste prove hanno alimentato un clima di indignazione e preoccupazione a livello internazionale.

Il report evidenzia numeri allarmanti relativi alla salute pubblica: 670.000 casi di diarrea acuta e 132.000 casi di ittero sono stati registrati dall’inizio del conflitto, con tassi di mortalità associati all’epatite A che variano dal 5 al 10%. La malnutrizione e la disidratazione hanno ulteriormente aggravato la vulnerabilità della popolazione di Gaza, già provata da un conflitto prolungato.

Questa nuova denuncia segue un’inchiesta di Amnesty International, che aveva precedentemente accusato Israele di genocidio nella Striscia. Israele ha categoricamente respinto queste accuse, definendole “false e oltraggiose”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha negato qualsiasi responsabilità, ma le dichiarazioni di funzionari israeliani sembrano contraddire tali affermazioni. In particolare, il 9 ottobre 2023, l’allora ministro della Difesa Yoav Gallant aveva affermato: “Non ci sarà elettricità, né cibo, né acqua, né carburante. Tutto chiuso.”

La situazione a Gaza rimane critica, e le preoccupazioni per la salute e il benessere della popolazione continuano a crescere, mentre le organizzazioni internazionali chiedono un intervento urgente per affrontare questa emergenza umanitaria.