Morte a Trevignano: indaga un caso raro di malaria
Un uomo di 55 anni è deceduto a Trevignano, suscitando preoccupazione e attenzione da parte della comunità scientifica. La causa del decesso, secondo le analisi effettuate dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani (INMI), è stata accertata come malattia legata alla malaria. La professoressa Laura Rinaldi, presidente della Società Italiana di Parassitologia (SoIPA), ha reso noti i dettagli in un’intervista, sottolineando che il paziente potrebbe aver contratto una forma particolarmente aggressiva di malaria.
Il decesso dell’uomo è avvenuto poco dopo il suo rientro dalla Repubblica Democratica del Congo, un paese noto per l’iperendemicità di questa malattia. Le analisi di laboratorio hanno rivelato la presenza di Plasmodium falciparum, il parassita responsabile della malaria, escludendo però la possibilità di altre co-infezioni virali o batteriche. Rinaldi ha spiegato che l’uomo non era stato ospedalizzato, e che questa potrebbe essere stata una delle ragioni che hanno contribuito alla sua morte. “Il paziente forse è arrivato tardi in ospedale, è un probabile cofattore del decesso,” ha dichiarato.
Nonostante il legame tra il decesso e la malaria, Rinaldi ha avvertito di procedere con cautela. “Potrebbe essere una forma di malaria grave,” ha aggiunto, invitando all’attenzione anche per le fake news che circolano. Molti riportano erroneamente espressioni come “virus malarico”, mentre in realtà la malaria è causata da un protozoo trasmesso attraverso le punture delle zanzare del genere Anopheles.
Sintomi e prevenzione
Ma quali sono i segnali di allerta per una possibile infezione? Rinaldi ha voluto mettere in evidenza l’importanza di non trascurare i sintomi, in particolare la febbre alta e qualsiasi malessere che insorgesse dopo un viaggio nelle zone endemiche. “Quando si va in Africa, per lavoro o per viaggi, bisogna considerare le malattie che sono presenti,” ha affermato. Qualora sorgessero sintomi come febbre o diarrea, è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un presidio medico.
In Italia, la malaria è attualmente un fenomeno di importazione, ovvero colpisce persone che tornano da viaggi nelle aree endemiche. È disponibile una rete di centri diagnostici, capaci di effettuare rilevamenti tempestivi e di avviare trattamenti con le opportune terapie antimalariche. Esiste anche un vaccino autorizzato dall’OMS, ma attualmente è in fase di studi pilota nelle nazioni dell’Africa sub-sahariana.
Mentre il caso di Trevignano continua a essere monitorato, la comunità scientifica si impegna per comprendere appieno la gravità e l’aggressività di questa forma di malaria, rinnovando l’invito a mantenere informata l’opinione pubblica, evitando la diffusione di notizie fuorvianti.