Delitto di Via Poma: Il Giudice Respinge l’Archiviazione e Richiede Nuove Indagini
Il giallo del delitto di via Poma, avvenuto il 7 agosto 1990, si arricchisce di nuovi sviluppi: il giudice per le indagini preliminari, Giulia Arcieri, ha respinto la richiesta di archiviazione della Procura di Roma, ordinando ulteriori accertamenti. Una delle nuove piste investigative potrebbe coinvolgere i servizi segreti, rendendo ancora più inquietante l’omicidio della giovane segretaria contabile Simonetta Cesaroni, brutalmente uccisa nel suo ufficio.
Il caso, già noto per la sua complessità, si caratterizza per una serie di sospettati che nel corso degli anni sono stati arrestati e poi scagionati. Inizialmente accusato fu il portiere dell’edificio, Pietro Vanacore, seguito dal datore di lavoro della vittima e dall’allora fidanzato Raniero Busco. Ultimo in ordine cronologico, Busco fu condannato in primo grado a 24 anni nel 2011, per poi essere assolto definitivamente dalla Corte di Cassazione nel 2014. Il suicidio di Vanacore nel 2010, a pochi giorni dall’udienza in cui avrebbe dovuto testimoniare, ha aggiunto ulteriore drammaticità a un caso già intriso di mistero.
La Nuova Pista dei Servizi Segreti
Ora, spunta una nuova ed inquietante ipotesi: nei documenti custoditi negli uffici dell’Aig (Associazione Italiana Alberghi della Gioventù) dove lavorava Simonetta, erano presenti dati considerati "riservati". Questi documenti potrebbero aver attirato l’attenzione di persone legate ai servizi segreti, inducendo il gip a richiedere un approfondimento della questione. La gip Arcieri ha ora richiesto di indagare più a fondo sulle concentrazioni di potere e sugli interessi coinvolti, suggerendo che il delitto potesse avere come movente la protezione di informazioni ritenute sensibili.
Prospettive di Nuove Indagini
Il giudice ha sollecitato i pubblici ministeri a riesaminare il materiale già raccolto, nonché a sentire nuovamente i testimoni. Tra di loro, spiccano nomi di figure chiave come Carmine Belfiore, ex questore di Roma, e Sergio Costa, ex agente dei servizi segreti. Questi nuovi sviluppi potrebbero aprire a una rilettura del caso, facendo luce su eventuali connessioni tra la vittima e ambienti insospettabili.
Un Mistero Che Resiste
Mentre le indagini si riaprono, il caso di Simonetta Cesaroni rimane uno dei crimini più emblematici della cronaca nera italiana. La determinazione della gip Arcieri di non chiudere il caso suggerisce il desiderio di fare giustizia per una giovane vita stroncata e di cercare verità in un labirinto di ombre e segreti. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per comprendere i risvolti di una vicenda che ha segnato, da oltre trent’anni, la memoria collettiva e l’immaginario di un’intera nazione.